"Troppe vittime, il lavoro uccide ancora"

Il bilancio è tragico: quattro morti dall’inizio dell’anno. L’allarme della Cigl: "Dobbiamo rispondere al più presto con azioni serie"

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"Una strage che colpisce tutti, non si può morire di lavoro così nel 2021". Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, non appena è venuto a conoscenza dell’esplosione in un laboratorio per la lavorazione della cannabis terapeutica a Gubbio, si è precipitato sul posto. "E’ una tragedia a cui dobbiamo assolutamente rispondere, in modo particolare in questa fase in cui stiamo prospettando la ripresa. Se la ripresa ha questi presupposti fermiamoci, non possiamo più perdere neanche una vita". Il segretario Cgil soltanto pochi giorni fa aveva riacceso i riflettori su un tema "che in realtà non dovrebbe mai essere dimenticato, quello degli infortuni e delle morti sul lavoro, una piaga da debellare anche sul nostro territorio". "Dobbiamo intervenire subito sulla formazione e sulla sicurezza, su quello che è la base per un lavoro sicuro che faccia partire le persone da casa e le faccia tornare sane e salve nella propria abitazione".

Sono numeri sconfortanti. In provincia di Perugia salgono a quattro le vittime sul lavoro nei primi mesi dell’anno, "a cui si aggiungono 1612 denunce di infortunio, senza contare naturalmente gli effetti devastanti del Covid, spesso contratto sul posto di lavoro". Nel solo mese di marzo in provincia di Perugia si sono registrati 457 infortuni, contro i 376 di marzo 2020. "È evidente che la ripartenza dell’economia, che è certamente una buona notizia, rischia di portarsi dietro anche effetti nefasti sul piano della salute e della sicurezza – aveva sottolineato il sindacalista - Crediamo che invece la ripartenza debba coincidere con un cambio netto sull’organizzazione del lavoro, sugli investimenti in sicurezza, sulla formazione".

Sul posto ieri anche Irene Costarelli, di Arpa Umbria, dirigente della sezione territoriale di Perugia e Foligno: "Siamo stati allertati dai carabinieri in seguito all’incidente - ha detto il capo squadra - La situazione è apparsa subito critica e la priorità è stata quella di cercare di mettere in sicurezza gli operai che lavorano nel laboratorio. Dal punto di vista ambientale l’incendio è stato domato in tempi brevi, e questo è positivo per quanto riguarda la qualità dell’aria. Siamo in una zona abbastanza isolata e ci sono poche abitazioni accanto al luogo dell’esplosione. Dovremo svolgere ulteriori accertamenti per capire bene cosa era presente all’interno dell’azienda, abbiamo potuto solo vedere dei serbatoi di stoccaggio di alcuni materiali".

La dirigente spiega che stamattina saranno "valutati meglio anche altri aspetti dovuti alle acque di spegnimento incendio". "Le quantità delle sostanze chimiche utilizzate per la lavorazione erano comunque in quantità limitate".

Donatella Miliani

Daniele Cervino