’Troppa paura, giochiamo con le mascherine’

Caso di positività nella squadra di Firenze, le pallavoliste della Faroplast Perugia con le FFP2. Il presidente: "Negato il rinvio della gara"

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di Daniele Cervino

C’è un caso di positività al Covid nella squadra avversaria e per paura di essere contagiate, le pallavoliste della Faroplast Perugia si sono presentate in campo con le mascherine. "Le ragazze erano terrorizzate", spiega la società di volley che disputa il campionato di serie B2. Rabbia e polemiche sabato al palazzetto di San Marco in occasione della semifinale play off del campionato femminile contro la "Liberi e Forti Firenze" (terminata 3-1 per le ospiti). I vertici del club perugino, dopo essere venuti a conoscenza che un’atleta fiorentina aveva contratto il virus, si sono rivolti alla Federazione e al team toscano chiedendo di poter rimandare la partita di quattro giorni. Ma l’appello è caduto nel vuoto, anche perché il regolamento prevede il rinvio di una partita solo "nel caso in cui si verificassero delle positività fino ad un massimo di tre componenti il Gruppo Squadra". A spiegare l’accaduto è il presidente della Faroplast, Dario Mandò: "Siamo arrabbiati - esordisce – In piena emergenza sanitaria è mancato il buon senso. Mercoledì scorso durante la gara di andata play off a Firenze era assente una delle loro titolari. Ci hanno detto per infortunio, poi è venuto fuori che era positiva al Coronavirus. Ci siamo allarmati, abbiamo chiesto una verifica alla Fipav nella speranza di rinviare il match".

Le perugine del tecnico Roberto Farinelli hanno tra i 16 e i 25 anni e anche i genitori erano allarmati. "La Federazione - prosegue Mandò - ci ha risposto dopo tempo tramite un messaggio. Ha confermato il caso di positività tra le toscane, rassicurandoci che tutta la squadra si era sottoposta a tampone e che era tutto regolare". Una comunicazione - secondo il club umbro - avvenuta solo a poche ore dalla gara. Le padroni di casa hanno anche pensato di ritirarsi, ma dopo un confronto di oltre un’ora c’è stata la decisione di andare sotto rete, ma con le mascherine. "Per assurdo se non giocavamo rischiavamo anche una multa salata", sottolinea ancora il presidente. Che non ci sta: "È stato un anno difficile a causa della pandemia, siamo ripartiti con mille difficoltà. Ogni settimana effettuiamo i tamponi, rispettiamo tutti i protocolli per la sicurezza delle atlete. Ma il regolamento è fatto male e andrebbe cambiato. In caso di contagio prevede che bisogna contattare solo il medico federale, ma non c’è l’obbligo di informare le squadre da affrontare. E’ assurdo. Ci saremmo aspettati anche un fair play da parte del club toscano. Ma non c’è stato".