Trentenne morto, l’ipotesi di una ’fuga’

Forse il ragazzo stava tentando di calarsi dalla finestra. L’autopsia potrebbe essere effettuata martedì

Migration

Sarà l’esame autoptico a chiarire diversi aspetti sulla morte del giovane ospite del centro di riabilitazione psichiatrico di via Cerquiglia. L’incarico al medico legale Anna Maria Verdelli non sarà formalizzato dalla Procura prima di lunedì e l’autopsia quindi potrebbe slittare anche a martedì. Il corpo del 30enne, di origini romane, è stato ritrovato venerdì mattina alle sette da due finanzieri sulla rampa del garage della caserma delle fiamme gialle. Due stavano prendendo servizio quando hanno rinvenuto il cadavere a terra proprio in prossimità di una finestra della struttura, gestita dalla cooperativa Seriana2000 ed inizialmente si era ipotizzato il suicidio. Una pista che però, a quanto è dato sapere, sarebbe stata presto abbandonata dagli inquirenti che hanno effettuato i sopralluoghi sul posto del ritrovamento dell’uomo deceduto, ma anche all’interno del centro di riabilitazione. Gli indizi rinvenuti hanno permesso agli uomini del commissariato, coordinato dalla dirigente Antonella Fuga Paglialunga, di ipotizzare che la morte dell’uomo sia dovuta ad una accidentale caduta dalla finestra della camera della struttura che lo accoglieva. Il 30enne potrebbe aver tentato la fuga proprio da quella finestra (trovata aperta dagli inquirenti), cadendo nel vuoto da una altezza di circa cinque metri, forse dopo aver utilizzato qualche ausilio (un lenzuolo o altro oggetto che poteva avere in camera?) che poi però non lo ha sorretto. Nel cadere a terra avrebbe battuto la testa e questa potrebbe essere la causa del decesso. A riscontrare lesioni al capo, dovute da una caduta dall’alto, è stato anche lo stesso medico legale intervenuto venerdì mattina per l’ispezione cadaverica. Lo stesso medico avrebbe riscontrato anche altre lesioni compatibili con una caduta dall’alto. Al momento non è possibile capire se il giovane sia precipitato in piena notte o nelle prime ore del mattino. Questo aspetto potrà essere chiarito solo dopo l’autopsia. L’indagine comunque è solo in fase embrionale ed ora il sostituto procuratore Michela Petrini dovrà verificare se ci sono eventuali responsabilità.

Al momento non risulterebbero indagati e non ci sarebbe neanche l’ipotesi di reato. I dirigenti della cooperativa Seriana 2000 con sede a Cesenatico preferiscono, per il momento, non rilasciare dichiarazioni in merito all’incidente ed attendono che gli inquirenti completino la ricostruzione dei fatti. I familiari del 30enne romano colti dal dolore per la tragedia, attendono gli sviluppi delle indagini, ma vogliono vederci chiaro per capire cosa sia realmente accaduto.

Daniele Minni