Padre e figlio travolti dal treno a Senigallia, chi sono le vittime

Stefano e Claudio Pannacci di Perugia sono morti investiti da un treno a Senigallia. Il padre ha provato a salvare il figlio che voleva suicidarsi

Perugia, 18 agosto 2022 - Stavano per tornare a Perugia dalle vacanze. Poi, la tragedia a SenigalliaStefano Claudio Pannacci, rispettivamente padre e figlio originari di Perugia, sono morti travolti da un treno in transito. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo di 26 anni si sarebbe allontanato dall'appartamento dove alloggiavano. Il padre di 63 anni, conoscendo la situazione psicologica complessa del figlio, lo ha seguito. Il giovane si sarebbe quindi messo a correre verso la linea ferroviaria, fino a fermarsi sui binari. Il padre lo ha raggiunto provando a metterlo in salvo. Ma entrambi sono stati travolti da un treno merci in transito. 

Chi sono le vittime

Si chiamavano Stefano Pannacci, 63 anni il prossimo settembre, originario di Montone ma residente a Valfabbrica (Perugia) e Claudio Pannacci, 26 anni, nato e residente a Perugia, padre e figlio investiti dal treno merci (56345 proveniente da Bologna e diretto a Bari) e morti ieri sera a Senigallia (Ancona). Sulla vicenda il pm di Ancona Rosario Lioniello ha aperto un fascicolo 'modello 45' per atti non costituenti notizie di reato. La procura attende i rilievi fotografici della scientifica prima di dichiarare chiuse le indagini. Non è stata disposta l'autopsia sui corpi.

Stando alle testimonianze dei due macchinisti, sentiti a sommarie informazioni dalla Polfer, il convoglio prima ha travolto il padre, visto camminare a lato del binario, e subito il figlio scorto dai ferrovieri andare contro il treno, a circa 30 metri di distanza dal genitore che tentava di raggiungerlo e di salvarlo. Il treno, secondo i rilievi della polizia scientifica, si è fermato a 200 metri dal primo impatto. Procedeva verso sud a velocità moderata perché è era quasi arrivato alla stazione di Senigallia (procedeva verso sud).

I problemi del ragazzo

Il 26enne è stato identificato dal passaporto. Al momento del diverbio a seguito del quale il giovane ha avuto una reazione spropositata e si è allontanato a piedi dal piazzale del residence dove si trovava con i genitori, la famiglia stava per tornare in Umbria. Il ragazzo, secondo vicini e conoscenti a Senigallia, avrebbe dovuto sottoporsi a un periodo di cure in una struttura toscana per forte depressione. Il 26enne aveva vissuto ultimamente in Svezia e i genitori, prima del soggiorno a Senigallia, erano andati a prenderlo per riportarlo in Italia perché era stato male e ricoverato nel Paese scandinavo. Anche a Perugia, ad inizio mese, il ragazzo non si era sentito bene, era ricorso alle cure del Pronto soccorso per un forte stato di agitazione e sottoposto a un consulto psichiatrico.

La lite a casa

Stando a quanto riferito dalla madre, 62 anni, del ragazzo, madre e figlio stavano per tornare a Perugia dopo qualche giorno trascorso a Senigallia per le vacanze, dove si trovava anche l'ex marito e padre del 26enne. Il diverbio tra il ragazzo e la madre sarebbe derivato dal fatto che il figlio avrebbe voluto trascorrere qualche giorno a Perugia con la fidanzata, a casa di una parente, ma la madre del 26enne non voleva perché era preoccupata per i disturbi accusati dal figlio e intendeva tenerlo vicino a sé per monitorarlo e proteggerlo. Il 26enne, davanti al diniego della madre, si è infuriato e avrebbe detto "è l'ultima volta che vengo con voi", scendendo poi di corsa dall'auto. Poi, la corsa verso i binari. E infine, la tragedia.