Travolto e ucciso dal treno mentre lavora

L’operaio, Aniello Alaia, stava eseguendo delle opere di cablaggio a fianco dei binari in località Ponticelli. È morto sul colpo, aveva 58 anni

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di Sara Minciaroni

Lo stridìo dei freni sui binari e poi le grida. Così i compagni di lavoro di Aniello Alaia, operaio 58enne originario di Casoria, hanno capito che il loro collega era stato travolto dal treno. Ieri mattina, poco dopo le 11, la squadra di operai di un’azienda della provincia di Napoli, stava effettuando delle opere di cablaggio a lato dei binari in località Ponticelli di Città della Pieve quando il treno regionale 4101 Roma-Firenze ha investito l’operaio campano. Il gruppo stava lavorando ad una commessa in subappalto per Rfi. Secondo una prima ricostruzione Alaia stava posando cavi nelle canaline che scorrono a fianco del tracciato. E’ stato un attimo. I colleghi sul momento non si sono accorti di niente, poi la scoperta della tragedia. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare, il treno lo ha falciato senza lasciargli scampo. Inutile l’arrivo dei soccorsi. Sul posto i carabinieri della Compagnia di Città della Pieve e i Vigili del Fuoco si sono occupati dei primissimi interventi, poi gli agenti della polizia ferroviari di Orvieto hanno proceduto ai rilievi. La Procura di Perugia - guidata da Raffaele Cantone - ha aperto un fascicolo, titolare delle indagini è il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini.

Sul posto sono intervenuti gli uomini del Servizio di Prevenzione per la sicurezza sui luoghi di Lavoro della Asl di Perugia che dovranno cercare di chiarire diversi elementi, tra cui stabilire se all’origine della tragedia vi sia stato un errore comportamentale della vittima - che ad esempio potrebbe non aver rispettato la distanza dalle rotaie - oppure delle irregolarità nell’attuazione dei protocolli di sicurezza cioè se il tipo di attività in atto richiedesse, o meno, lo stop del transito ferroviario. L’incidente ha avuto ricadute anche sul traffico ferroviario con i passeggeri del treno coinvolto costretti a lunga attesa nelle ore più calde. Il traffico è rimasto bloccato dalle 11.46 alle 14.30 nel tratto tra Città della Pieve e Fabro con conseguente ricaduta su tutta la linea dove tre intercity e quattro regionali hanno viaggiato con ritardi fino a 170 minuti, mentre un altro regionale è stato cancellato. Rete Ferroviaria Italiana, in una nota diramata nel pomeriggio di ieri ha subito espresso cordoglio e vicinanza ai familiari dell’operaio della ditta appaltatrice esterna.

"La dinamica di quanto accaduto - spiega Rfi - è al vaglio delle competenti autorità alle quali viene offerta tutta la necessaria collaborazione". Cordoglio è stato espresso anche dal sindaco di Città della Pieve Fausto Risini che ieri mattina si è recato sul posto una volta appreso dell’accaduto "si tratta di una tragedia - ha commentato - come amministrazione le nostre condoglianze per un lavoratore che si trovava nel nostro territorio per lavorare e ha perso la vita".

A chiedere più controlli i sindacati, "esprimiamo il cordoglio – scrivono in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl, e Roberto Perfetti, Segretario Regionale Ugl Umbria – a nome dell’Ugl, alla famiglia della vittima. Si tratta di una strage sul lavoro quotidiana che non possiamo accettare. Urgono a tal proposito interventi immediati al fine di prevenire simili tragedie. Pertanto chiediamo al Governo l’apertura di un tavolo con le parti sociali volto a rafforzare i controlli e incentivare la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza". In Umbria secondo dati Inail sono stati 3616 gli infortuni sul lavoro dall’inizio dell’anno.