Tragedia a Mykonos, indice puntato sulle strade pericolose

Attesa per la comunicazione sulla data del rientro della salma di Carlotta. Il papà sull’isola raggiunto da tanti messaggi : "Trova la forza...".

Migration

Nella giornata di oggi si dovrebbe sapere qualcosa di più sul rientro in Italia della salma di Carlotta Martellini, la diciottenne perugina morta in un incidente stradale l’ultimo giorno di vacanea con le amiche sull’isola di Mykonos. In Grecia, per i tristi adempimenti burocratici, è volato il padre della ragazza, Maurizio che, dopo la tragedia ha lasciato un laconico messaggio di commiato sui suoi profili social che ha scatenato una valanga di messaggi di cordoglio anche da parte di persone che non lo conoscono direttamente. Genitori per lo più che manifestano la propria vicinanza in un momento tanto drammatico e che pregano perchè "possa trovare la forza per reagire".

In totale silenzio e lontane da tutto e da tutti, schiacciate da una sofferenza senza fine e protette dalla propria rete di affetti, la mamma e la sorella maggiore che sono rimaste in Italia. Nella zona in cui risiedono a San Mariano ma anche nella vicina Solomeo, le comunità stanno dando vita a una mobilitazione per cercare di aiutarle ad affrontare il drammatico momento in cui verrà dato l’ultimo saluto a Carlotta.

Intanto il fascicolo sull’incidente aperto dalle autorità greche (sul posto sarebbe anche stato dato incarico a un legale di seguire l’iter procedurale) si sta riempiendo di tutti i particolari investigativi. L’attenzione è puntata sia sulle modalità di noleggio delle due jeep da parte della società fornitrice sull’isola (in Grecia per poter prenotare un autonoleggio bisogna aver compiuto 21 anni ed è necessario possedere la patente di guida da almeno un anno), sia sulla regolarità dei dispositivi di protezione personale - le cinture di sicurezza e quant’altro.

Agli atti anche i test cui sono state sottoposte le sette ragazze che erano in vacanza con Carlotta (cui è stato fatto anche un prelievo di sangue come raccontato da loro stesse ai familiari). Le giovani hanno rilasciato alla polizia greca le loro deposizioni sull’accaduto.

Intanto sale la rabbia sui social e sono in tanti a puntare il dito sulle strade dell’isola greca. "Una località fantastica, ma al tempo stesso è un posto pericoloso", la testimonianza di una ragazza appena rientrata in Italia. Vie molto strette, profonde scarpate, assenza di guard rail e segnaletica. "Girare per quelle strade ricche di insidie è un rischio enorme per chi noleggia scooter, quad e jeep". "Purtroppo gli incidenti capitano spesso a Mykonos - è un altro commento sul gruppo aMykonos 2020 chi viene? –. Bisogna usare sempre molta prudenza".