Torna la marcia della Pace, solidarietà con gli operai ternani

Lo striscione di apertura della marcia sarà portato alla mnifestazione

La marcia della pace in una passata edizione (Crocchioni)

La marcia della pace in una passata edizione (Crocchioni)

Perugia, 16 ottobre 2014 - "Non c'è pace se non c'è lavoro e se non c'è il riconoscimento di diritti fondamentali": con un pensiero rivolto alla vertenza delle acciaierie ternane, si svolgerà domenica 19 ottobre, la ventesima edizione della Marcia Perugia-Assisi. "Domani porteremo lo striscione di apertura della Marcia a Terni per partecipare alla mobilitazione (in occasione dello sciopero cittadino, ndr) e dare anche noi un segnale di solidarietà ai lavoratori di Ast", ha annunciato Flavio Lotti, coordinatore del comitato promotore, stamani a Perugia in una conferenza stampa. Lotti chiede alla politica "di mettere al centro la vita concreta delle persone e di eliminare le spese militari, perché non e' con gli eserciti che daremo lavoro agli operai di Terni".

Nelle intenzioni degli organizzatori della Marcia c'è dunque l'idea di dare continuità alla mobilitazione prevista per domani a Terni e soprattutto di "rimettersi in cammino a 100 anni dallo scoppio della prima guerra mondiale perché la pace è ancora in pericolo". Saranno 100 le scuole, provenienti da ogni parte d'Italia che apriranno la Marcia e che si metteranno in cammino da Perugia ad Assisi per costruire "la nuova cultura della pace e della fraternita'". Una Marcia come al solito "grande e partecipata", ha osservato Lotti, con fino ad oggi 831 adesioni e la partecipazione di 513 città italiane (per 95 province) e 253 enti locali.

"L'Umbria deve tornare a parlare al mondo e tornare all'altezza delle sue tradizioni di pace e accoglienza - ha affermato Lotti - per fare di questo impegno per la pace un investimento economico e produttivo". Anche l'assessore regionale Fabrizio Bracco ha evidenziato la "specificità" dell'Umbria in quanto "la tradizione pacifista della nostra terra è antica e si sposa in maniera unica con la sua anima sia religiosa che laica". "La Marcia della pace - ha detto infine padre Enzo Fortunato, del Sacro Convento di Assisi - è la manifestazione di un impegno personale e di una festa corale, è la marcia di tutti e interpella tutte le realtà che ci circondano".