Tenta di evadere, viene bloccato dagli agenti

Emergenza nel carcere di Spoleto. La rabbia del sindacato Sappe: "Non ci sono celle adatte per controllare i detenuti pericolosi"

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Fuga bloccata, si torna in cella. Un detenuto ha tentato di evadere dal carcere di Spoleto, ma l’attenta vigilanza della polizia penitenziaria lo ha impedito. A darne notizia e’ il segretario per l’Umbria del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, Fabrizio Bonino. "Un detenuto nigeriano, già resosi protagonista di numerosi eventi critici favoriti anche dalla sua prestanza fisica, ha scavalcato le mura del cortile passeggi per evadere dal penitenziario – racconta – ma e’ stato notato subito dall’agente alla vigilanza che ha suonato l’allarme generale e avvisato telefonicamente la sala operativa. Grazie alla tempestività degli interventi in contemporanea su piu’ lati del muro di cinta interno, l’uomo e’ stato immediatamente individuato, bloccato e riportato all’interno della propria cella".

Per il Sappe, "l’assenza di strutture e celle che possano contenere tali individui pericolosi e psicologicamente instabili induce il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria a trasferirli continuamente, provocando cosi’ ripetuti eventi critici di violenza nelle carceri dove vengono via via ristretto. A Spoleto c’è sicuramente un’ottima organizzazione e sicurezza in carcere, ma negli ultimi mesi la carenza di organico di polizia penitenziaria e il continuo invio di detenuti ingestibili sta creando numerosi disagi al poco personale in servizio. Ci vogliono soluzioni reali, efficaci, che tutelino maggiormente chi serve lo Stato e garantisce ordine e sicurezza nelle carceri e per tutta la società esterna".