"Tanti casi, non chiudete i centri antiviolenza"

Maltrattamenti e stalking in crescita dall’inizio dell’anno. Meloni (Pd): "Contesto delicato. A rischio la struttura di Perugia"

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Le violenze in famiglia sembrano essere una costante sempre più insidiosa. La cronaca degli ultimi giorni, per esempio, racconta di una donna insultata, minacciata e aggredita dal marito, perché la riteneva colpevole di non dare alla coppia il figlio che tanto volevano. Ma anche di un’altra moglie che, per oltre trent’anni, ha subito maltrattamenti dal coniuge, tacendo la sua condizione con l’intento di tutelare i figli, subendo, però, anche alla presenza dei figli stessi. Il questore di Perugia, Giuseppe Bellassai, nell’arco dei primi mesi del 2022, ha emesso 22 provvedimenti di ammonimento per casi di violenza di genere: sette su richiesta di donne vittima di stalking. A questi si aggiungono i provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare concordati dal giudice per le indagini preliminari. Misure prese con una frequenza crescente nell’ultimo periodo. In un quadro di questo genere, come denuncia la consigliera regionale del Pd, Simona Meloni, ci sarebbe il rischio che possano chiudere i centri antiviolenza presenti sul territorio. In particolare, come precisa l’esponente dell’opposizione in una interrogazione a risposta immediata rivolta alla giunta regionale, è a rischio quello di Perugia intitolato a Doriana Bellini. Il problema starebbe nel regolamento regionale, sottoscritto nel 2021 tra Regione e Comuni "che ha di fatto mandato in stallo totale il settore mettendo nuovamente a rischio la sopravvivenza dei centri, tanto che a inizio luglio 2022 soltanto due centri in tutta l’Umbria avevano ricevuto formale autorizzazione alla gestione dei servizi". In un contesto così delicato e complesso – conclude il consigliere di opposizione - i servizi offerti dai Centri antiviolenza regionali svolgono un ruolo fondamentale e la loro presenza di supporto e di aiuto rappresentano dei punti di riferimento importanti per le vittime di violenza e per i loro bambini". Intanto, sul futuro del centro antiviolenza di Perugia, al quale si sono rivolte 2.137 donne dall’apertura nel marzo 2014, nel 2021 sono stati ospitati 180 donne e 195 minori, 90 donne e 14 minori finora nel 2022, una piccola luce si accende a Palazzo dei Priori. La IV commissione ha approvato la mozione che ha per oggetto lo sblocco dei fondi destinati centro antiviolenza.