Suarez e l’esame-farsa, le difese all’attacco

Grego Bolli, Spina e Olivieri ascoltati dal giudice Giubilei. Le novità emerse dalle ultime intercettazioni trascritte dal perito

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Giuliana Grego Bolli, Stefania Spina e Simone Olivieri si sono sottoposti all’esame davanti al giudice per le indagini preminari, Natalia Giubilei. E le difese dei tre ex vertici dell’Università per Stranieri di Perugia esultano, perché ritengono, ciascuno per il proprio assistito, di averne dimostrato l’estraneità ai fatti. Il “caso“ è quello del cosiddetto esame-farsa di Luis Suarez che doveva conseguire la certificazione B1 della lingua italiana, indispensabile per ottenere la cittadinanza e perfezionare il suo passaggio alla Juventus. Con l’ex rettrice dell’UniStra, l’ex direttore generale dell’Ateneo e l’ex direttrice del Centro di valutazione e certificazioni linguistiche di Palazzo Gallenga, davanti al gup c’è anche l’avvocato Maria Turco, uno dei legali del club bianconero. Grego Bolli, Spina e Olivieri si sono sottoposti alle domande dei difensori e dei pubblici ministeri (Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti): quattro ore di udienza.

"Nel corso dell’udienza sono emerse conversazioni in precedenza trascurate – sottolineano dallo Studio legale Brunelli che difende Grego Bolli e Spina –, ma ora trascritte su nostra richiesta, dalle quali si ricavano nuovi elementi utili a dimostrare l’innocenza dell’ex rettrice e della professoressa Spina. In particolare, quanto all’operatore della professoressa Grego Bolli è emerso che ha avuto subito a cura il rispetto delle procedure, come dimostra – continuano dallo Studio legale Brunelli – il fatto che, quando non era ancora chiaro se l’esame al calciatore si sarebbe svolto in Italia o all’estero, duceva al direttore Olivieri: "...Lo scritto gli si manda e lui se lo fa ovunque sia nel mondo e... va beh, insomma, ci fidiamo. Adesso al Consolato non lo faranno copiare...". E sottolinea ancora lo Studio Brunelli: "La professoressa Grego Bolli ha dichiarato inoltre di non aver avuto alcun ruolo nell’organizzazione del corso di preparazione all’esame che, peraltro aveva suggerito di affidare a un’altra docente, e all’esame di certificazione". "La professoressa Stefania Spiena – spiegano ancora dallo Studio legale Brunelli – ha ribadito con forza la sua estraneità ai fatti contestati: dopo aver accettato con riluttanza di impartire lezioni a Suarez, come risulta dalle intercettazioni, si è limitata a svolgere l’attività di insegnamento, avvalendosi del materiale didattico publicato sul sito del Centrp di valutazioni e certificazioni linguistiche può tuttora essere visionato da chiunque voglia prepararsi per lesame. Le circostanze – conclude lo Studio Brunelli – dimostrano come non vi sia stata alcuna rivelaziome della prova d’esame".

Certo di aver fatto passi avanti nella dimostrazione dell’estraneità alle contestazioni avanzate nei confronti del suo assistito, anche l’avvocato Francesco Falcinelli che difende l’ex irettore generale, Simone Olivieri: "Il mio assistito ha ribadito al giudice il suo ruolo all’Università per Stranieri: ovvero, la sua competenza in ambito esclusivamente amministrato. Ha spiegato che gli è stato chiesto di occuparsi dell’organizzazione di occuparsi dell’organizzazione dell’esame perché era il delegato alla sicurezza e avrebbe dovuto curare gli aspetti tecnici. Al tempo, infatti, si era in piena emergenza Covid. L’esame, peraltro, proprio per la pandemia si svolgeva in regime di deroga, in maniera semplificata: il ministero dell’Interno aveva stabilito che dovesse tenersi solo in forma orale, della durata massima tra i dieci e i dodici minuti. Da quando era entrata in vigore la semplificazone, la percentuale di superamento dell’esame era del 99% quindi – sottolinea ancora l’avvocato Falcinelli – non c’era alcun bisogno che il candidato venisse agevolato. Tanto più, ha precisato il mio assistito, che si trattava di un candidato ispanofono, che aveva seguito il corso intensivo indicato. Dalle intercettazioni emerge chiaramente che il dottor Olivieri era interessato a garantire che venissero rispettati tutti i protocolli anti-Covid e anche la decisione di fare una sessione a parte è maturata proprio in quest’ottica, per evitare quanto più possibile gli assembramenti. La dimostrazione che il rischio ci fosse la dà quello che è accaduto: una palazzina assediata da tifosi e curiosi. Infine, nell’intercettazione della conversazione telefonica tra il mio assistito e Lorenzo Rocca, il giorno prima dell’esame, non emerge alcuna indicazione a fornire un quale che sia ’aiutino’, piuttosto l’interessamento del dottor Olivieri per il rispetto dei protocolli in materia di pandemia".

Le difese hanno detto la loro. Prossima udienza il 6 giugno. Sarà sttoposta a esame l’avvocato Maria Turco. Poi inizierà la discussione. La decisione del gup sul rinvio a giudizio è attesa per il 22 giugno.

Annalisa Angelici

Luca Fiorucci