Strani incidenti dopo il lockdown "Ubriachi e stressati al volante"

La comandante della Municipale di Perugia: "Spesso riscontriamo dinamiche assai complesse"

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"Il numero degli incidenti è aumentato in queste ultime settimane rispetto al periodo di lockdown. E questo è ovvio. Ma quello che rileviamo sempre più spesso è lo stato di ’criticità’ in cui sono le persone vittime di incidenti stradali. Spesso si trovano in uno stato psico-fisico alterato e questa realtà è certamente cresciuta dopo il periodo di pandemia e restrizioni che abbiamo tutti affrontato".

La comandante della polizia locale di Perugia, colonnello Nicoletta Caponi, esamina la situazione del capoluogo alla luce dell’ultimo tragico incidente che si è consumato lunedì sera e in cui ha perso la vita un sedicenne. "Non entro nel merito dei singoli fatti e tanto meno di quest’ultimo, le cui modalità sono ancora tutte da chiarire – spiega –, ma posso soltanto prendere atto della tipologia di incidenti che stiamo rilevando in seguito alla riapertura delle attività e con l’allungamento del coprifuoco e la sua successiva abolizione. Incidenti che hanno dinamiche spesso complesse, singolari, di difficile ricostruzione. E questo proprio perché i soggetti coinvolti sono sovente ubriachi, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ma sono anche più stressati, più provati, se posso dire così".

E la comandante cita anche due altri episodi che hanno visto coinvolte persone in stato psico-fisico alterato. "Ne è successo uno nei giorni scorsi a Fontivegge, con due ragazze coinvolte in un incidente, una delle quali ha raccontato che era stata lasciata dal fidanzato. Oppure a Ferro di Cavallo, dove un gruppo di stranieri risultati poi ubriachi ha divelto una serie di paletti spartitraffico in via Firenze. Dunque – conclude – una situazione da monitorare ma che certo appare piuttosto preoccupante".

E recentemente anche l’Associazione italiana familiari e vittime della strada aveva già trovato alcuni iniziali sentori post-lockdown. Una delle ipotesi dell’aumento degli incidenti, dopo mesi di inattività, è che gli automobilisti siano semplicemente disabituati a guidare e abbiano quindi abbassato i livelli di efficienza e di abilità. Va ricordato che il 90% degli incidenti stradali infatti è infatti causato da un errore umano e da fattori psicologici correlati al guidatore quali stanchezza, compromissione, distrazione, fretta, aggressività e spericolatezza. Il post-Covid inoltre, sempre secondo l’analisi degli esperti, ha fatto crescere la pressione e la fretta nel recuperare il "tempo perduto" e provocato una accresciuta tendenza a scaricare tramite la guida rabbie e frustrazioni accumulate o l’aumento della condizione di esaurimento psicofisico ingenerata dal protrarsi di incertezza, inattività e paure e sovraccarico mentale.

Michele Nucci