Strage di Bologna, tra polemiche e ricordo

Terni: Sergio Secci, ternano, fu una delle vittime del 2 agosto. L’opposizione: "Il Comune non ha organizzato commemorazioni".

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Il 2 agosto 1980 ha segnato Terni per sempre. Nella strage di Bologna, quarant’anni fa, morì uno dei suoi figli: Sergio Secci, 24 anni. Il padre Torquato e la madre Lidia hanno dedicato la loro esistenza alla battaglia per la verità su quell’attentato e perché venisse conservata memoria delle vittime. Quest’anno il 2 agosto è stato segnato dalle polemiche. "Sdegno per l’atteggiamento dell’amministrazione comunale. Terni non dimentica": così i consiglieri di minoranza del Comune attaccano la Giunta di Palazzo Spada, accusata di non aver organizzato cerimonie di commemorazione per Sergio e per le vittime.

"Ci uniamo allo sdegno di tanti per quanto accaduto quest’anno in occasione della ricorrenza del 2 agosto – proseguono i consiglieri comunali di Senso civico, M5S, Partito democratico e Terni Immagina – e nel quale persero la vita 85 persone, tra cui il nostro giovane concittadino Sergio Secci. Che l’amministrazione non abbia inviato neanche un messaggio alla città né organizzato alcuna commemorazione - affermano i consiglieri – ci lascia sgomenti e ci dà purtroppo il senso e la misura della pochezza istituzionale della compagine politica che oggi governa la nostra città. Il Capo dello Stato celebrando la ricorrenza davanti ai familiari e amici delle vittime ha ricordato a tutti il dovere della memoria. Ha ricordato che il dolore inestinguibile di tantissime vite assurdamente interrotte da chi voleva sovvertire la nostra democrazia esige che si coltivi incessantemente il ricordo". Il vicesindaco Andrea Giuli affida la sua replica a Facebook: "Ricordo che per oggi pomeriggio sono al completo sui tre turni previsti le visite guidate gratuite al museo De Felice, organizzate dalle Macchine Celibi e dall’assessorato comunale alla cultura. Nelle visite odierne è anche prevista (da tempo) l’esposizione temporanea di un disegno di Guttuso donato dalla signora Lidia Secci al museo ternano. Con l’occasione, rammento ancora una volta che stasera al teatro romano di Carsulae lo spettacolo di apertura di Ascanio Celestini è ufficialmente dedicato a Torquato, Lidia e Sergio Secci. Sergio (che io non ho conosciuto) amava l’arte e il teatro. Il Comune ha preferito ricordarlo così. Con l’arte".

"Ricordo, infine – conclude il vicesindaco –, che anche questa amministrazione è membro del cda della Fondazione Secci e che proprio sotto questa amministrazione, poco prima della morte della signora Lidia, sono state aumentate nel numero e negli importi le borse di studio destinate agli studenti più meritevoli, grazie soprattutto al contributo della Fondazione Carit. Arte, cultura, libertà, memoria, discrezione. Il resto è cupa fuffa ideologica. Riposate in pace Torquato, Lidia e Sergio".