Stipendi, ecco il bonus da 100 euro Da oggi in ’busta’ per 225mila umbri

Ecco chi e quanti sono i lavoratori che troveranno i soldi in più grazie al decreto "Cura-Italia" Chi aveva gli 80 euro di Renzi ne avrà venti in aggiunta. Oltre i 28mila euro ci sono gli sgravi fiscali

Sono 225mila i lavoratori umbri che nella busta paga che arriverà nei prossimi giorni avranno il nuovo bonus da 100 euro. Dopo il "premio" che fu stabilito dal Governo di Matteo Renzi infatti (i famosi 80 euro), adesso c’è il primo pagamento del Bonus-2020 sancito dall’Esecutivo giallorosso di Giuseppe Conte con il decreto Cura-Italia. Secondo Caf Uil, la platea è composta in maggioranza da lavoratori uomini in Umbria: 57,5% contro il 42,5% delle donne. Scarsa la presenza dei giovani under 29 (20,1%), una presenza maggiore della fascia 30-44 anni (38,1%), poi dalla fascia 45-54 (26,7%), seguita a gran distanza dal gruppo 55-64 (13,9%): infine l’1,2% è costituito da lavoratori attivi ultrasessantacinquenni. Le novità (come mostra la tabella a destra) sono di due tipi: la prima è quella introdotta dal decreto il quale ha sancito l’approvazione del famoso bonus dei 100 euro. Una seconda novità è quella del cuneo fiscale, che come previsto dalla Legge di Bilancio 2020 e dal decreto 32020, comporterà invece un incremento della busta paga a seconda del reddito di appartenenza del lavoratore. Infatti, per i lavoratori dipendenti che si trovano nella fascia di reddito tra i 28.001 euro e i 40.000 euro, spetterà una detrazione a fine mese, che diminuirà all’aumentare del proprio reddito.

"Con l’intervento sul cuneo fiscale, in Umbria l’impatto è ancora maggiore in percentuale della media nazionale, perché le retribuzioni umbre, come è noto, sono mediamente più basse di quelle italiane - spiega Fabrizio Fratini, presidente Ires Cgil Umbria - Come si vede i lavoratori interessati dall’intervento sul cuneo fiscale nella nostra regione sono oltre 225mila".

"Con questa scelta il Governo finalmente raccoglie le istanze del sindacato confederale, che da anni, attraverso le mobilitazioni, manifestazioni e scioperi chiedeva di intervenire sui salari medio bassi per incrementarli e rilanciare le possibilità di spesa delle persone che lavorano e pagano le tasse, aggiunge Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria. "Un incremento ancora non sufficiente per le necessità e i bisogni dei tanti lavoratori che hanno subito gli effetti della crisi in questi anni – conclude Sgalla - Ma questo primo passo di cento euro al mese nelle buste paga, sarà per noi la base rivendicativa dell’iniziativa sindacale dei prossimi mesi anche in Umbria".

M.N.