Stefano Spagnoli va in pensione Il commosso saluto alla città del sostituto commissario

Dopo quarant’anni al servizio della sicurezza, le parole del dirigente della polizia stradale: "Non mancherò di mettermi a disposizione della comunità".

Stefano Spagnoli va in pensione  Il commosso saluto alla città  del sostituto commissario
Stefano Spagnoli va in pensione Il commosso saluto alla città del sostituto commissario

Ha trascoro quarant’anni a garantire la sicurezza sui quei cento chilometri di autostrada compresi tra Magliano Sabina e Chiusi, ma è diventato un importante punto di riferimento per moltissime persone anche per la grande umanità con cui ha sempre svolto il proprio lavoro e non solo per la sua notevole professionalità. Venerdì il sostituto commissario Stefano Spagnoli andrà in pensione e si toglierà quella divisa a cui ha reso grande onore. Si è congedato con una lettera aperta inviata alla città nella quale ha sintetizzato anche gli aspetti più significativi dei 17 anni trascorsi al comando della Sottosezione della stradale di Orvieto, contraddistinti anche da una quantità notevolissima di brillanti operazioni di polizia. A Orvieto era arrivatao nel 1991 dopo un primo periodo di lavoro alla questura di Roma. Nel 2006 divenne comandante. Il suo primo pensiero è per la squadra dei colleghi "Che è stata sempre al mio fianco, anche e soprattutto nei momenti più difficili. Senza la loro competenza, professionalità, dedizione e spirito di sacrificio mai sarebbe stato possibile ottenere i tanti, numerosissimi, successi raggiunti soprattutto nel contrasto alla criminalità, anche di elevatissimo spessore", dice Spagnoli che ha parole di gratitudine anche per la propria famiglia e l’autorità giudiziaria, alle altre forze dell’ordine, alla protezione civile e alla stampa. "Il dialogo è stato lo strumento principe nella gestione del Reparto, ponendomi al servizio del territorio, e facendomi guidare dai valori della nostra Costituzione quali la solidarietà, l’uguaglianza, la giustizia, la dignità ed il valore della persona. La mia porta è stata sempre aperta sia per la collettività che per i colleghi, per e con i quali ho avuto il piacere e l’onore di lavorare" scrive, ricordando anche episodi dolorosi: "In particolare vorrei ricordare il collega Salvatore Mirabella che, a soli 23 anni quando io ne avevo 25, mentre eravamo in servizio insieme a Roma, durante la fase di rilievi di un incidente, precipitò da un ponte e perse la vita tragicamente; e poi i colleghi Alessandro Di Cintio e Mauro Melis che prestarono servizio proprio alla Sottosezione di Orvieto ed entrambi scomparsi, purtroppo, per una brutta malattia, il primo a 36 anni ed il secondo a 56. A quanti, tantissimi da tempo mi sollecitano a continuare a impegnarmi per la collettività in altri ambiti, voglio assicurare che, laddove si presenterà l’occasione, non mancherò di mettermi a disposizione".

Cla.Lat.