Spinazzola: «Spero di rientrare a novembre. Mourinho? Sincero e tosto»

Il terzino Azzurro rientra in Umbria: «Sono molto legato alla mia terra. La Nazionale? Grande gruppo, come fratelli»

Spinazzola insieme alla moglie

Spinazzola insieme alla moglie

Perugia, 30 luglio 2021 - «La medaglia degli Europei la porterò sempre con me, dovrò creare una stanza proprio per custodirla, le stampelle invece le butterò, non so ancora dove, ma lo farò». L’eroe degli Europei torna a casa. Leonardo Spinazzola, dopo aver alzato la Coppa con l’Italia battendo in finale l'Inghilterra, ha incontrato la sua gente, firmato autografi, tra Foligno - la sua città - e Perugia. Il terzino Azzurro e della Roma di Mourinho ha interrotto le vacanze a Forte dei Marmi e accompagnato dalla moglie Miriam Sette è tornato in Umbria, dove è stato premiato dal sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, e nel pomeriggio dalla governatrice Donatella Tesei. «E’ sempre bello tornare», sorride, nonostante le stampelle. Parla della splendida avventura con la Nazionale, dell’infortunio, degli obiettivi. Premiato come migliore in campo nelle sfide contro Turchia e Austria ed entrato nella Top 11 della Uefa, il difensore ex Perugia fissa anche la data del suo rientro, dopo l’operazione al tendine d’Achille di un mese fa: «Mi avevano detto di tenere il piede fermo, ma dopo due giorni già lo muovevo, non ce la facevo a stare fermo. Punto a rientrare a novembre, ma questo è solo l’obiettivo che mi sono dato dentro di me, poi vedremo. L’importante sarà tornare al meglio della forma. Voglio recuperare e fare una grande stagione con la Roma, ai Mondiali penseremo dopo». Spinazzola, intanto ti attende Mourinho... «Ho conosciuto il tecnico, ci siamo incontrati a Trigoria, è una persona vera, questa è la cosa più importante. E’ sincero, tosto, dice sempre quello che pensa e questo è un pregio per un allenatore e una persona in generale» A Roma ti aspettano a braccia aperte e le aspettative sono alte... «Non vedo l'ora di tornare, di riprendere il lavoro e ritrovare i miei compagni. Ogni giorno vedo miglioramenti, vorrei tornare in campo». Che campionato sarà? «Mi attendo una serie A avvincente. Molte squadre hanno cambiato gli allenatori, penso che sarà davvero un campionato agguerrito». Spinazzola e  il legame con l’Umbria... «E' una regione bellissima. Sono molto legato a Foligno e alla mia famiglia. E’ grazie a loro se sono diventato quello che sono. Senza famiglia non sempre arrivi agli obiettivi, è la cosa più importante e bella del mondo. Anche nei momenti difficili è fondamentale avere chi ti ama intorno. Quando sono a casa spengo tv e cellulare. Ho la fortuna di avere una famiglia splendida. Negli istanti più duri ho guardato la foto che ho nel mio telefonino ed ero più tranquillo. Sono contento che si sia parlato di Spinazzola e dell’Italia e della gioia che abbiamo dato. Lo sapevo che la città stava impazzendo per me, le mie sorelle erano coinvolte nei festeggiamenti ed ero fiero». La vittoria con  la Nazionale: te l'aspettavi?   «Eravamo consapevoli di essere una grande squadra. Ognuno aveva il proprio ruolo, eravamo un grande gruppo, amici e fratelli. Se uno non giocava era felice lo stesso, ci divertivamo e  questa era la cosa più importante. Un ambiente sereno, motivato e unito. Grazie al mister Mancini, allo staff e anche al carattere dei giocatori che volevano solo una cosa: la vittoria». Insigne e tutti gli Azzurri  ti hanno dedicato il successo sulla Spagna...  «Mi ha fatto un grande piacere, dopo la tegola dell’infortunio. I ragazzi mi hanno fatto emozionare e li ringrazierò sempre per questa dedica».  Nella stagione 2015-16 ha vestito la maglia del Perugia, giocando con l'allora tecnico Bisoli da terzino sinistro...  «Avevo giocato già in quella posizione, con l'Atalanta. A perugia pero' ho trovato più continuità, mi sono messo in mostra, ho trovato autostima e consapevolezza nei miei mezzi». Speri di poter tornare al Grifo? «Certo, se il Perugia sale in serie A volentieri. Me lo auguro per la città».