"Spesa e rincari: ora si taglia anche sul cibo"

Petruzzi (Federconsumatori): "La ’stangata’ investe il carrello e modifica i consumi alimentari. In tavola finiscono alimenti più poveri"

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"Tutto aumenta. Dalla carne, alle verdure al pane: nessun prodotto si salva. Così si finisce per comprare di meno ma si spende di più". Alessandro Petruzzi, presidente della Federconsumatori Umbria sintetizza con questo slogan il punto centrale dell’ultimo rapporto Istat sul commercio al dettaglio. E l’Umbria non fa eccezione. "Alimentari e non solo: i prezzi galoppano e se, a livello di spesa, nel trimestre da settembre a novembre 2022, i valori sono cresciuti quasi del 3 per cento, i volumi in realtà sono diminuiti quasi del 2 per cento. Un quadro generale che non lascia indenne la nostra regione, dove è ben noto che il livello medio di redditi e pensioni è ben sotto la media nazionale".

Presidente, dati alla mano, ci fa una panoramica sugli aumenti? Quali sono i prodotti che hanno risentito dei ritocchi sui prezzi?

"Anche le rilevazioni della nostra associazione sui prezzi dell’ultimo mese del 2022 quindi, in un quadro ancor più aggiornato, rispetto alla fotografia Istat, mostrano il segno più in qualsivoglia tipologia di acquisto. Elettrodomestici e giocattoli compresi. Le impennate maggiori sono su olio, burro e grassi per cucinare, con quasi un 22% in più, nei prezzi, rispetto a dicembre 2021 (e un più 0,6% rispetto al mese precedente, ovvero novembre 2022), su latte, formaggi, uova e latticini con una crescita dei prezzi in media del 18% rispetto a dicembre 2021 (e un aumento anche in questo caso di mezzo punto percentuale rispetto a novembre 2021). Un quadro nero più che mai, con pochissime eccezioni. Il resto parla di prezzi che continuano a crescere ormai da mesi anche fra i prodotti basilari come latte, pasta, riso, pane".

Oltre a denunciare i rincari, qual è la linea delle associazioni dei consumatori?

"Abbiamo caldeggiato un tavolo permanente delle istituzioni per fare il punto e cercare di trovare la quadra al problema dell’inflazione, che sta mettendo in difficoltà i bilanci di migliaia di famiglie, alle prese con redditi rimasti al palo. Vedremo se davvero ci saranno gli aumenti salariali: nel mentre i pensionati non hanno visto una lira in più e a questi ritmi andare avanti è impossibile".

Inflazione da un lato, buste paga da fame dall’altro: le famiglie come vanno avanti?

"Viene tagliato tutto il possibile e si centellina la spesa. L’Osservatorio Federconsumatori mostra che le abitudini delle famiglie sono già cambiate. "Il consumo di carne e pesce è calato del 16,8%, con uno spostamento anche verso l’acquisto di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati".

Dunque sono cambiati stili di vita e abitudini alimentari? Insomma l’austerity si fa sentire anche a tavola?

"Quasi la metà dei cittadini ricorre sempre più massicciamente a offerte, sconti, acquisti prossimi alla scadenza e scontati. L’inflazione sta dilatando ancor di più la forbice fra chi economicamente sta bene e chi, invece, ormai fatica ad arrivare a fine mese. Per questi ultimi i cambiamenti sono già in atto: gli acquisti sono solo sull’indispensabile, pure per gli alimentari, con una corsa a offerte e discount. Attenzione però: anche i discount oggi hanno prezzi alti, non c’è più la differenza sostanziale che esisteva qualche anno fa. Anche i cartellini bassi, insomma, ormai sono alti. E certe tipologie di alimenti sono un lusso: non più carne rossa, per esempio, ma pollami e carni bianche o, al massimo, il maiale e il macinato".

Silvia Angelici