Speronano auto che finisce giù dal cavalcavia: quattro alla sbarra per tentato omicidio

Alla base uno “scambio“ di banconote. Sono accusati anche di rapina

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Cinquantamila euro in banconote da 500 in cambio di 30mila euro da 50. Scambio fatto, ma qualcosa era andato storto. Qualcuno non aveva rispettato i patti. Da quanto emerge dalla ricostruzione della Procura della Repubblica, infatti, le mazzette da 500 euro sarebbero state composte da banconote fac simile. Insomma, carta straccia senza alcun valore. Buoni, invece, i 30mila euro che gli altri avevano intascato. La truffa era stata scoperta dalle presunte vittime che si erano subito messi all’inseguimento degli altri, che, nel frattempo, si erano allontanati in auto. Una volta raggiunti, sempre secondo la ricostruzione della Procura, gli inseguitori avevano affiancato l’auto degli altri per poi speronarla, fino a farla uscire di strada.

La macchina era precipitata dal cavalcavia sul quale stava camminando al momento dell’urto, precipitando per diversi metri, fino alla strada sottostante. La vicenda era finita in tribunale, le quattro persone indagate. A due, i presunti speronatori, è stato contestato il reato di tentato omicidio e di rapina. Agli speronati, invece, a loro volta imputati, viene contestata la truffa. I fatti contestati risalgono al 2018. Dopo il rinvio a giudizio, nell’ottobre del 2021, ieri davanti al I Collegio è iniziato il processo. L’udienza è stata subito rinviata, dopo la derubricazione del reato di tentato omicidio in lesioni gravi. Modifica che ha determinato, di conseguenza, il rinvio del procedimento e l’apertura del dibattimento alla prossima udienza, fissata per il 12 luglio. La pubblica accusa è rappresentata dal pm Giuseppe Petrazzini. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Cardamone, Di Mattia, Maori e Berretti.