Tiziana Deserto: "Sono libera, ma penso solo alla mia bambina"

La mamma della piccola Maria Geusa ha scontato i 15 anni di carcere. "Giorni? Se lo vedessi non risponderei di me"

Tiziana Deserto

Tiziana Deserto

 

Perugia, 8 agosto 2022 - "Sono libera, finalmente. Se sono felice? Sì, per aver riconquistato la libertà, ma penso sempre alla mia piccola Maria". Tiziana Deserto oggi ha 44 anni: il 4 agosto scorso ha chiuso i conti con la giustizia. Era stata condannata a 15 anni di carcere (la sentenza della Corte di Cassazione arrivò nel 2012), accusata di concorso in omicidio e violenza sessuale nei confronti della sua figlioletta, Maria Geusa, morta a due anni e sette mesi nell’aprile del 2004, dopo sofferenze indicibili. In cella per omicidio e violenza sessuale sulla bambina c’è Giorgio Giorni, condannato all’ergastolo. La piccola venne portata all’ospedale di Città di Castello in fin di vita: morì il 6 aprile del 2004, dopo ventiquattro ore di coma irreversibile. Sul suo corpicino, dentro e fuori, i segni della terribile violenza, anche sessuale. Tiziana Deserto al tempo si era invaghita di Giorni, datore di lavoro del marito, Massimo Geusa: in lui vedeva la possibilità di una nuova vita. La donna aveva affidato la figlia all’imprenditore anche quel maledetto giorno: l’avrebbe dovuta accompagnare all’asilo, ma successe l’impensabile.

Signora Deserto, lei si è sempre dichiarata innocente...

"Lo sono, io sono innocente. Sono stata condannata per dei pregiudizi nei miei confronti. Cercavano un capro espiatorio. Mia figlia conosce la verità, lei sa tutto. Sa quanto l’ho amata e quanto la amo".

Pensa mai a quello che accadde in quel tragico giorno?

"Il mio pensiero è fisso su mia figlia Maria. Adesso che sono libera farò del tutto per riportarla al cimitero di Torre Santa Susanna da quello di Elce dove è stata tumulata. Provo rabbia e rancore, perché è stato rubato il suo futuro".

Rabbia e rancore nei confronti di Giorgio Giorni...

"Certo. Non uscirà dal carcere, ma se dovesse uscire e lo incontrassi, potrei non rispondere di me. Non so cosa potrebbe succedere. Io mi fidavo di lui, era un amico. Certe cose, poi, non te le aspetti. Sono difficili anche solo da immaginare".

Suo marito durante il processo le è stato sempre accanto, ora quali sono i vostri rapporti?

"Ci stiamo separando, ma io prego tantissimo la Madonna che mi faccia la grazia di tornare insieme a lui. Vorrei ricominciare tutto daccapo".

Un nuovo inizio. Adesso cosa farà?

"Per ora sono ancora nella comunità dove ho scontato gli arresti domiciliari. Alla fine di questa settimana, al massimo all’inizio della prossima mi trasferirò a Brindisi, in una comunità più grande, con un servizio sanitario all’interno. Ripartirò da lì, sempre con la mia Maria nel cuore".

Ha già pensato a un lavoro?

"Una cosa semplice, vorrei fare la commessa in un negozio di abbigliamento o di scarpe. Sì, nel settore della moda mi vedrei bene".