Una provocazione, ma anche una riflessione per cercare di uscire dalla ‘caverna’ in cui si è cacciata questa umanità e questa politica sempre più schiava di metaverso e algoritmi. Una provocazione, per riportare la filosofia al centro del dibattito e raccordarla con la politica perché come diceva Epicuro “la filosofia è la chiave per accedere alla felicità”. E se Socrate tornasse in mezzo a noi e parlasse con i grandi personaggi che hanno cambiato e realizzato il nostro mondo moderno, cosa direbbe? Questo interrogativo se l’è posto Giorgio Raggi, già sindaco di Foligno nel 1976 appena fresco di laurea in scienze politiche ed ex presidente di Coop Centro Italia che a 71 anni ha coronato un altro suo sogno, laureandosi, lo scorso anno, in filosofia all’Alma Mater di Bologna. Così la sua tesi di laurea è diventata un libro molto interessante “Socrate, XXI secolo” (Globalpress edizioni), che è stato presentato all’Oratorio del Crocifisso davanti ad un pubblico molto numeroso. Al di là dell’evento culturale parlare di Socrate è stato un momento di alta riflessione tra l’autore del libro, il professor Attilio Turrioni, insegnante di Raggi al liceo classico e il giovane Francesco Cherubini che ha portato il contributo, le speranze e le inquietudini del mondo che rappresenta. La serata condotta da Augusto Arcangeli è stata aperta dal professor Turrioni che ha sottolineato come oggi c’è bisogno di un nuovo umanesimo. "La crisi economica - ha detto Turrioni - , la recessione, la guerra, le condizioni climatiche hanno bisogno della filosofia che ha il compito di trovare nuovi e possibili obiettivi per il raggiungimento della felicità. Bisogna far circolare un nuovo messaggio per uscire dalla caverna della sfiducia”. Nel suo intervento Giorgio Raggi ha sostenuto che il suo lavoro è uno stimolo per superare la cultura del lamento che sta diventando asfissiante. E nel libro c’è anche una particolarità, Greta Thumberg fa da guida a Socrate che incontra e dialoga con Popper, Hawking… e altri ancora. Buona lettura. rdm