Strage di Genova: Kreole, Apo, Derby e Shana. I cani eroi tra le macerie

Storie dal nucleo cinofili dei vigili del fuoco dell'Umbria

Unità cinofila dei vigili del fuoco (Foto Crocchioni)

Unità cinofila dei vigili del fuoco (Foto Crocchioni)

Perugia, 20 agosto 2018 - Uno scenario «diverso dal solito» e tecnicamente «molto difficile» con un'operazione che viene descritta come «un ulteriore importante tassello» del loro lavoro e del proprio bagaglio esperienziale e che, inoltre, salda ancora di più il legame unico che c'è tra il vigile del fuoco e il suo cane. Cani eroi, come Kreole, Apo, Derby e Shana, che conducono una vita normalissima, la sera tornano a casa con il loro proprietario-conduttore e il giorno sono sempre al suo fianco ma al lavoro e pronti per intervenire in qualsiasi operazione che ne richieda l'uso, in Umbria e anche fuori regione.

Così come è accaduto dopo il crollo del ponte Morandi, con il loro fiuto messo al servizio dei soccorritori per cercare di salvare vite umane. Un'esperienza che nei dettagli è stata raccontata stamani nella sede del comando provinciale di Perugia quando sono state illustrate dai protagonisti (vigili del fuoco, con i cani al seguito) le attività svolte a Genova dalle quattro unità cinofile di Perugia e Terni.

Dal pomeriggio del 14 agosto i vigili del fuoco dell'Umbria hanno infatti preso parte alle operazioni di soccorso con le unità cinofile, quattro cani «che sanno distinguere quando è il momento di giocare e il momento di lavorare» e quattro conduttori, i loro rispettivi padroni, dei comandi di Perugia e Terni. Da Perugia sono stati inviati a Genova il capo squadra Mancinelli ed il capo reparto Caira con i rispettivi cani, Kreole (femmina di bovaro bernese) e Apo (australian Kelpie). Sempre due le unità cinofile inviate da Terni, con il capo squadra Albergotti e il vigile coordinatore Guiso impegnati con i loro cani (un border collie di nome Derby ed un australian shepherd di nome Jana) e il capo reparto Petrucci per la comunicazione e la documentazione. Unità addestrate - è stato sottolineato - per le ricerche in superficie e sotto le macerie che sono state già impegnate nelle zone più colpite dal sisma del 2016 nel centro Italia.

I cinofili dell'Umbria sono stati inseriti nel dispositivo di soccorso organizzato nella zona dei crolli ed hanno operato unitamente alle squadre di altri comandi con turnazioni di sei ore, controllando la zona dell'isola ecologica, della tratta ferroviaria e del fiume Polcevera. Il loro contributo, in uno scenario così complesso ed articolato, è stato determinante per il ritrovamento di alcune persone, purtroppo non più in vita. «Ci siamo trovati davanti ad una situazione inusuale rispetto alle altre del passato - hanno spiegato i vigili del fuoco delle unità cinofile presenti - soprattutto per le grandi masse di cemento presenti, con le ricerche che si alternavano alle lunghe operazioni di scavo fatte con dei mezzi imponenti, così come imponenti erano le macerie».

A colpire i vigili del fuoco è stata anche la «vicinanza dei genovesi» che, hanno detto, «non ci hanno fatto mancare nulla, dal sostegno morale fino a cose più pratiche come acqua, caffè e panini». «I nostri sforzi e l'impegno che mettiamo per educare i cani, dopo una fase di addestramento molto dura, sono ripagati dall'eccezionale lavoro che questi fanno sul campo» hanno poi affermato i vigili del fuoco. Questa realtà operativa dei cinofili dell'Umbria ha una tradizione decennale e, secondo quanto sottolineato durante l'incontro con la stampa, è in continua espansione sia in termini di numeri che di professionalità. Si tratta di unità che dopo una verifica iniziale, mensilmente vengono sottoposti ad addestramenti e prove per la verifica del mantenimento delle capacità operative che vengono effettuate in vari siti nazionali. Nella sede dei vigili del fuoco di Città di Castello è operativo un campo macerie, normalmente utilizzato per queste prove e che presto dovrebbe essere potenziato.