Siccità, adesso è stato di emergenza Per Umbria e Trasimeno 2,8 milioni

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’atto sul deficit idrico: risorse per agricoltura e forniture di acqua

Migration

E’ arrivata ieri la conferma che in Umbria a causa della siccità in atto è stato dichiarato lo stato di emergenza. Il provvedimento è contenuto in un decreto del Governo e riguarda naturalmente l’intera regione, con particolare attenzione al Lago Trasimeno, che è in particolare sofferenza idrica: basti ricordare che è mezzo metro più basso dell’anno scorso e che le prospettive di pioggia al momento sono pressoché nulle.

Il Consiglio dei Ministri, infatti, giovedì pomeriggio, su proposta del Presidente Mario Draghi (poco prima che salisse al Quirinale per presentare le dimissioni), ha deliberato l’estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza " in relazione alla situazione di deficit idrico in atto, ai territori delle regioni ricadenti nel bacino del Distretto dell’Appennino centrale nonché, per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate, al territorio della Regione Umbria". Per far fronte ai primi interventi sono stati stanziati 2.800.000 euro, a carico del fondo per le emergenze nazionali, risorse governative per una serie di interventi (nel precedente atto del 4 luglio sono stati previsti 36 milioni di euro per quattro regioni) per l’appunto, di emergenza, come dare respiro nel breve periodo alle aziende agricole in sofferenza e garantire le forniture idriche alla popolazione. Le misure strutturali per fronteggiare situazioni simili in futuro, invece, saranno decise con un apposito decreto.

"Nelle settimane passate sia in sede di Conferenza Stato Regioni, che in colloqui diretti con alcuni Ministri e la Protezione civile nazionale - afferma la presidente della Regione, Donatella Tesei, avevo rappresentato le difficoltà del nostro territorio in merito alla crisi idrica sottolineando, tra l’altro, la necessità di far rientrare il lago Trasimeno nel Decreto Siccità. Ribadisco – prosegue - che ora è indispensabile si dia corso proprio al Decreto Siccità e che vengano previste in esso adeguate risorse per opere ordinarie e straordinarie. In questo senso ho già dato la mia disponibilità nel ricoprire per l’Umbria il ruolo di vice Commissario per l’emergenza al fine proprio di gestire una serie di interventi di cui il Trasimeno necessita da tempo".

Proprio sullo stato di siccità del Trasimeno ha parlato Massimo Lorenzoni, del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia. "E’ particolarmente allarmante la siccità che ha colpito il Trasimeno, il quale negli scorsi giorni ha fatto segnare -1,37 metri dallo zero idrometrico, superando cioè il livello considerato critico. Se si riducono il volume, la riserva e la quantità d’ossigeno che può immagazzinare, si rischia in un futuro prossimo di andare incontro a fenomeni di anossia e di moria ittica".