"Si faccia chiarezza sulla ex Colacem"

Cintioli e Piccioni esprimo perplessità anche sulla mancata presenza spoletina in commissione regionale rifiuti

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Dopo il delicato tema della sanità, l’amministrazione comunale è chiamata a rispondere su un altro fronte altrettanto delicato e spinoso tema di interesse pubblico come quello della gestione dei rifiuti. L’attuale situazione per la città di Spoleto è piuttosto critica perché, pur sperando nel nuovo sistema di raccolta messo in atto dalla Vus, le percentuali della differenziata sono ancora sotto al 60% e sono tra le più basse dell’Umbria.

Altro tema importante è quello relativo alla discarica di Sant’Orsola che sarebbe avviata alla cosiddetta fase di gestione ’’post mortem’’, ma l’intera pianificazione territoriale della gestione dei rifiuti si integra naturalmente con il piano regionale in fase di discussione proprio in questi giorni a Perugia. Il consiglieri comunali di Insieme per Spoleto, Giancarlo Cintioli e Paolo Piccioni, fanno notare l’assenza della città di Spoleto al dibattito della seconda commissione regionale, che proprio sul tema Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti (Prgir) ha visto la presenza dei gestori degli impianti, dei sindaci dei comuni nei quali territori gli impianti sono collocati, dei sindaci di Città di Castello, Foligno, Terni, Marsciano, Magione, Panicale, e del presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno e sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico. "Ebbene – affermano Cintioli e Piccioni – nonostante nel nostro territorio esista una discarica regionale, il sindaco di Spoleto era l’unico proprietario di impianti non presente. Nel piano in discussione è prevista anche l’individuazione del sito del nuovo termovalizzatore. Non è per caso appetibile il sito industriale di San’Angelo in Mercole?" I consiglieri comunali di opposizione si riferiscono allo stabilimento dell’ex Cementir, dismesso ormai da tempo e di proprietà del gruppo Colacem. Il comune di Spoleto è in attesa di conoscere il piano industriale per la rigenerazione del polo industriale che, come assicurato dallo stesso sindaco Andrea Sisti in consiglio comunale, dovrebbe arrivare a breve.

Nel caso venga riattivata qualunque genere di produzione i vecchi impianti alimentati a carbon coke potrebbero essere riconvertiti a CSS, ovvero combustibile solido secondario composto da rifiuti non pericolosi di cui la legge regionale consente l’utilizzo nei cementifici. Alla produzione di cemento nello stabilimento di Sant’Angelo in Mercole è legata anche la concessione per l’utilizzo della materia prima della cava di Santo Chiodo che attualmente viene trasportata in altri siti industriali.

Daniele Minni