Sgarbi: "Qui c’è la mano del giovane Raffaello"

Il critico d’arte a Gubbio ha raccontato il Genio in Piazza Grande

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Grande successo a Gubbio per Raffaello narrato da Sgarbi. In una Piazza Grande con il massimo delle presenze consentite dal difficile momento sanitario attuale, il celebre critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi,nel quadro di Gubbio Doc Fest, ha affascinato ed appassionato tutti ricostruendo e rappresentando in maniera coinvolgente la vicenda artistica del grande Raffaello, di cui si celebrano quest’anno i cinquecento anni della morte (1520) ad appena trentasette anni.

Nella narrazione, circostanza da sottolineare per l’autorevolezza del personaggio, ha trovato spazio e riferimenti anche il Gonfalone del Corpus Domini di Gubbio, che si può ammirare in questi giorni nella mostra "Un giovane Raffaello a bottega" allestita dalla diocesi eugubina nella chiesa dei Bianchi sotto le Logge dei Tiratoi.

La rassegna, per inciso, sta registrando consensi ed un notevole flusso di visitatori.Sgarbi ha sostanzialmente condiviso l’intuizione della storica dell’arte Giordana Benazzi: nel "Gonfalone" di Gubbio, scoperto nel 2001 nella Chiesa di Santa Maria al Corso, ci sarebbe la mano di un giovane Raffaello; attribuzione oggetto ancora di confronto e dibattito. Secondo Sgarbi, che prima di salire sul palco ha visitato la mostra accompagnato dalla Benazzi, dai direttori dell’ufficio diocesano beni culturali Salciarini (che ha intuito per primo la grandezza dell’opera) e del museo diocesano monsignor Vispi, il Gonfalone potrebbe effettivamente appartenere alle opere realizzate da un giovanissimo Raffaello nella bottega del padre Giovanni Santi.

Un contributo ulteriore e significativo di un percorso ancora lungo.

Giampiero Bedini