"Serve un pronto soccorso pediatrico"

Squarta: ’L’Umbria è l’unica regione, insieme alla Basilicata a non averlo’. Intanto in 120 fanno domanda per i 5 posti da medico

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Un pronto soccorso pediatrico negli ospedali di Perugia e Terni, l’unica regione – insieme alla Basilicata – che non ha mai attivato un presidio di emergenza per i baby-pazienti. Ad appena due mesi dallo ’scandalo’ del reparto a rischio chiusura per mancanza di medici è il presidente dell’Assemblea legislativa, Marco Squarta a sollecitare l’apertura del pronto soccorso. Peraltro il piano sanitario con i fondi Covid già prevede un impegno finanziario di due milioni e mezzo di euro per il pronto soccorso e le risorse potrebbero essere reperite proprio lì. "L’Umbria – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia – è rimasta l’unica regione d’Italia insieme alla Basilicata ad esserne ancora sprovvista mentre credo sia indispensabile assicurare ai piccoli un’assistenza specialistica".

Secondo Squarta è dunque "necessario che ad accogliere un paziente pediatrico in pronto soccorso ci sia personale formato in maniera specifica, disponibile 24 ore su 24, per garantire servizi a misura di bambino. La mia proposta – si legge in una nota - punta a far ottenere accoglienza, spazi e adeguati servizi sanitari d’urgenza dedicati in maniera esclusiva ai bambini".

Attualmente i bambini che accedono all’ospedale vanno direttamente a Reparto che, ovviamente, non è attrezzato per simili mansioni: né come spazi, né come professionisti che prestano la loro opera in corsia. La proposta di Squarta arriva nel momento in cui lo stato maggiore del Santa Maria della Misericordia (con il neo commissario Marcello Giannico) sta cercando di risolvere, stavolta in via definitiva, la situazione di Pediatria, attualmente ’tamponata’ da interventi in emergenza.

A luglio infatti l’allora facente funzioni, il professor Giuseppe Di Cara aveva lanciato l’allarme direttamente alla Regione dell’Umbria lamentando l’assenza di personale e il rischio di non riuscire a garantire l’operatività del Reparto. L’assessorato alla sanità avevano messo mano alla situazione con cinque pediatri, a tempo determinato, provenienti ’a comando’ da altri ospedali o dal territorio, in attesa del bando per 5 posti a tempo indeterminato. Le domande presentate dai professionisti sono già 120, sintomo che c’è interesse. I nuovi medici dovrebbero arrivare entro fine anno.

Da sciogliere anche il nodo del primariato. Di Cara non è stato confermato come facente funzioni per evitare di ’forzare’ la normativa che impone il ’vicariato’ per non più di 6+6 mesi (come accaduto in passato). Senza un direttore di Dipartimento che potrebbe supplire momentaneamente all’incombenza, l’ospedale si è trovato dinanzi ad un’impasse: non c’è un altro universitario da poter nominare e, per il momento, la responsabilità è ricaduta in capo al direttore sanitario Simona Bianchi.

Entro ottobre - garantiscono da Palazzo Murena – dovrebbe essere nominato il nuovo ordinario che sarà poi convenzionato con l’ospedale. Ma i tempi sono ancora incerti e la Pediatria ha bisogno di una guida, stabile, per poter viaggiare spedita, senza vuoti o tensioni interne.

Erika Pontini