Traffici illeciti, sequestrati beni per 400mila euro

Le indagini di polizia e guardia di finanza nei confronti di un italiano dedito a traffici illeciti e accumulo di proventi

Le fiamme gialle

Le fiamme gialle

Perugia, 21 marzo 2019 - Il sequestro, con contestuale confisca, di beni per circa 400 mila euro è stato eseguito da polizia e guardia di finanza di Perugia a carico di un italiano di 37 anni ritenuto dedito da anni a traffici illeciti e all'accumulo dei relativi proventi. A suo carico è stato disposto anche l'obbligo di soggiorno in città per tre anni. I provvedimenti sono stati applicati come misure di prevenzione previste dal Testo unico antimafia e in esecuzione di un provvedimento emesso dal tribunale di Perugia. Il sequestro ha riguardato - riferiscono gli investigatori - un immobile di 150 metri quadri e il relativo appezzamento di terreno a destinazione urbanistica di 3.580 in località Colombella, beni ritenuti di «ingiustificata provenienza». I provvedimenti sono stati adottati dopo che il questore Giuseppe bisogno ha avanzato al tribunale la proposta di applicazione della misura di prevenzione personale, nonché quella patrimoniale, basata sugli esiti degli accertamenti eseguiti dalle fiamme gialle.

«L'operazione è il risultato della sinergica collaborazione tra le locali articolazioni della polizia di Stato e della guardia di finanza - si spiega in una nota congiunta - deputate all'attività di contrasto alla criminalità organizzata, vale a dire la Divisione anticrimine della Questura, coadiuvata dal Reparto prevenzione crimine Umbria, e il Gruppo investigativo criminalità organizzata (il Gico) del Nucleo di polizia economico - finanziaria. Da un lato, infatti, gli agenti della Questura hanno ricomposto minuziosamente il profilo criminale del soggetto, che ha iniziato la sua carriera delinquenziale sin da giovane, collezionando denunce ed arresti per delitti contro il patrimonio. Ma è soprattutto grazie all'indagine denominata 'Cassafortè del 2010 che è stato possibile delineare l'elevata pericolosità sociale dell'uomo, tratto in arresto quale promotore ed organizzatore, insieme al fratello, di un'organizzazione finalizzata alla commissione di furti in abitazione. Parallelamente, i militari del Gico, grazie alla consultazione delle specifiche banche dati in uso al Corpo ed all'acquisizione di ulteriori informazioni sul campo, hanno ricostruito la situazione economica, reddituale e patrimoniale del 37enne e del suo nucleo familiare convivente a partire dal 1984, che ha permesso di individuare una sperequazione tra i redditi dichiarati, l'attività economica svolta ed il patrimonio immobiliare acquisito, ritenuto di ingiustificata provenienza. Questi ultimi saranno assegnati all'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, per il successivo riutilizzo attraverso l'assegnazione alle forze dell'ordine, ovvero a quei soggetti - associazioni, cooperative, Comuni, Province e Regioni - in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro».