Segretario-Pd, sarà una corsa a quattro

Una corsa a quattro "spacca-territori". Potrebbe il congresso regionale del Pd rivelarsi un tiro al piattello verso il capogruppo in Regione e candidato alla segreteria, Tommaso Bori? A giudicare dal clima rovente di queste ore in casa Dem, quella che in principio sembrava una proclamazione annunciata, sta diventando un percorso tortuoso e accidentato. I candidati sono diventati quattro: Bori appunto forte delle quasi 6500 preferenze prese alle regionali, Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino che sarebbe pronto in settimana all’annuncio di candidatura, Francesco De Rebotti, sindaco di Narni e presidente di Anci, e da ieri anche Alessandro Torrini, il vero colpo di scena arrivato dal Trasimeno. O meglio, da una sponda del lago. Perché proprio in questi giorni da quelle parti si sta consumando un acceso scontro con il segretario (ora dimissionario) Sergio Batino, che si è visto sfiduciare proprio dalla "sua" Castiglione, pronta alle armi per distinguere i ruoli tra politici e amministratori: "sindaci o consiglieri regionali non possono diventare segretario e il Trasimeno ha tutte le potenzialità per esprimere un nome". Si doveva mediare almeno fino a martedì e invece ieri lo scatto in avanti della autocandidatura di Torrini ha chiuso i tavoli. Con quattro candidature il rischio concreto è che nessuno dei candidati arrivi al 50 per cento, in quel caso ad eleggere il segretario regionale sarebbe l’assemblea dei delegati. Adesso c’è da aspettarsi che le trattative by-passino i canali ufficiali e anche quelli "romani" con Anna Ascani e Walter Verini, Marina Sereni e Valeria Cardinali (con un ruolo nazionale in segreteria) che saranno chiamati a mettere mano a questo complicato quadro, da cui se anche Bori uscisse comunque vincitore lo farebbe in un clima di grande conflitto interno, che avrebbe comunque il sapore amaro della "conta" per l’unico candidato tra i quattro con un respiro regionale più ampio e non confinato al singolo campanile. E a muovere acque già molto agitate ci si mettono rumors non confermati - o accuratamente ingegnati – della possibile candidatura di Mauro Agostini o addirittura di un eventuale slittamento del congresso.

Sara Minciaroni