Umbria caos, Perugia chiude le scuole

Preoccupa la crescita dei contagi. Rebus negli altri comuni che aspettano indicazioni più precise. E scoppia la polemica politica

Studenti all'uscita di scuola

Studenti all'uscita di scuola

Perugia, 1 febbraio 2021 - Da martedì 2 febbraio e fino al 14 febbraio le scuole primarie e secondarie del comune di Perugia resteranno quasi certamente chiuse, solo i ragazzi portatori di handicap e affetti da disturbi dell’apprendimento potranno andare in classe. Vietati anche tutti i laboratori. L’ordinanza che prevedede lo stop alle lezioni in presenza per elementari, medie e superiori è praticamente pronta. Si salvano solo le materne e gli asili nido. Salvo qualche raro caso di chiusura da oggi, g li altri 29 comuni interessati dall’informativa della presidente della Regione, Donatella Tesei hanno emesso ordinanze restrittive standard – quelle su tutti a casa alle 21, spesa in solitaria e quant’altro - ma sul fronte-scuola restano alla finestra e attendono indicazioni dalla ’politica’ per poter decidere in giornata dopo che il presidente dell’Anci, Michele Toniaccini ha chiesto al direttore della sanità, Claudio Dario informazioni tecnico-scientifiche più puntuale sulle zone indicate oltre alla nota del Comitato tecnico scientifico secondo cui tra le misure già proposte c’era "l’inibizione delle attività didattiche in presenza per le scuole primarie e secondarie di primo grado qualora si evidenzi un numero pari o superiore ai 200 casi su 100mila abitanti".

La resa dei conti arriverà oggi e, non è escluso, un dietrofront di Palazzo Donini che potrebbe rimettere mano alla decisione di demandare ai sindaci la chiusura delle scuole.

Una situazione che ha innescato la reazione forte di Fratelli d’Italia, alleato dell’Umbria a trazione leghista che accusa la Governatrice di fare lo scaricabarile sui sindaci. "La gestione pandemica della sanità è lasciata in emergenza quotidiana e in grave ritardo, sindaci usati come scudi umani nella emergenza (come sta accadendo in questi giorni anche sulle scuole e spazi pubblici) e interi territori in comprensibile agitazione e in aperta polemica con le scelte sanitarie attuate senza un progetto di comunicazione e condivisione: esempio sul ruolo ospedali di Spoleto, Pantalla e Terni" tuona il vertice di Fratelli d’Italia, il senatore Franco Zaffini. Che chiede scelte condivise in Consiglio e la "fine del ruolo esorbitante del Capo di Gabinetto". "Appuntamenti che stanno alle porte come il Piano Sanitario e il Piano dei Rifiuti, che non possono essere affrontati con superficialità e arroganza, questa peraltro del tutto fuori luogo e fuori contesto".