Scuole, crollo-iscrizioni a Perugia In due anni 842 alunni in meno

Il dato su materne, elementari e medie. "Colpa del decremento nascite". Aumentano i bambini con il sostegno

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Il calo della natalità pesa sulla scuola in modo sempre più significativo. E a Perugia in due anni, solo per materne, elementari e medie, sono oltre ottocento gli iscritti in meno. Dai 15.330 del 20192020 i dati provvisori dell’Ufficio scolastico regionale parlano oggi della presenza nelle aule di 14.488 alunni (-842). Un calo che si fa sentire molto quest’anno negli iscritti alle prime classi della primaria di primo grado e nelle secondarie di secondo grado, con diminuzioni rispetto all’anno scorso tra il 4 e 5 per cento. Alle elementari per la prima volta dopo moltissimi anni i bambini distribuiti nelle 381 classi perugine sono diventati meno di 7mila; alle medie due anni fa si sfioravano i 5mila iscritti, oggi si è arrivati a 4.732.

Il quadro è stato illustrato ieri mattina a Palazzo dei Priori dall’amministrazione comunale, con il sindaco Andrea Romizi e dal vice sindaco con delega alle politiche scolastiche e giovanili, Gianluca Tuteri, alla presenza dei dirigenti, Roberta Migliarini (Area Servizi alla persona) e Monia Benincasa (Unità operativa Edilizia scolastica). "Stiamo monitorando il calo delle iscrizioni – ha detto Migliarini – che è derivato da quello delle nascite; la differenza, benché i dati siano ancora provvisori, è abbastanza significativa. Il dato relativo al calo della natalità è quello su cui lavorare tutti insieme".

Alla dimunizione degli studenti, fa da contraltare il numero dei bambini assisiti che erano 824 nel 2017 e sono saliti a 931 alla fine dello scorso anno scolastico. "Questo è dovuto al fatto che le disagnosi sono anticipate – ha spiegato Migliarini – e di un abbassamento dei parametri in cui scatta la soglia di attenzione. E’ insomma un segnale di maggiore attenzione della scuola su cui c’è anche una risposta sul personale messo a disposizione di questi bambini". Uno dei vanti del Comune resta quello dei servizi socio–educativi sia pubblici sia privati in grado di ospitare 1.329 bambini. L’offerta del Comune per questo anno educativo è rappresentata da 587 posti nido (tutti già occupati, nonostante i timori dovuti al Covid) e tra nidi e servizi integrativi sono impiegate 112 educatrici, con un rapporto che per i pccoli è di 14 e di 17 per gli altri. Palazzo dei Priori ribadisce che le tariffe applicate alle famiglie, in base alle fasce di reddito Isee "sono tra le più basse in Italia".

E resta importante su questo l’impegno dell’ente: 5,8 milioni l’anno scorso, di cui 5 a carico del Comune, 446mila delle famiglie e il resto della Regione. Ogni bambino al Nido costa più 11mila euro (9.900 a carico dell’amministrazione). Da non scordare le mense con oltre 4.500 pasti preparati al giorno e il trasporto scolastico che conta 1.485 bambini.

Michele Nucci