Ferma il bus di linea a sassate. "Non volevo far tardi al lavoro"

Ventritrenne arrestato. Aveva minacciato e picchiato gli autisti

Gli autisti hanno identificato il giovane (Foto repertorio)

Gli autisti hanno identificato il giovane (Foto repertorio)

Perugia, 19 ottobre 2018 - Faceva tardi a lavoro. E’ per questo che, in almeno cinque occasioni, si era messo in mezzo alla strada per fermare gli autobus che altrimenti avrebbe perso, a volte lanciando sassi e altre aggredendo fisicamente gli autisti. O almeno questa è la spiegazione che ieri mattina il 23enne residente a Perugia ha dato al gip Natalia Giubilei per «giustificare» i suoi assurdi comportamenti, che sono andati avanti dall’ottobre dello scorso anno fino a giugno 2018 e che gli sono valsi un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per lesioni, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.

GLI AUTISTI di Busitalia lo hanno riconosciuto in questura: è lui quel ragazzo che a Ponte Felcino creavao spesso problemi. Il 22 giugno scorso ha fermato l’autobus, preso a calci il faro anteriore – rompendolo – e lanciato un sasso contro il parabrezza. E’ così riuscito a fermare il mezzo e, una volta salito a bordo, all’autista ha detto: «T’ammazzo, ti taglio la gola, vi dovete fermare, mi avete rotto». Visto che ha tenuto il mezzo fermo per almeno 35 minuti, è stato accusato anche di interruzione di pubblico servizio. La volta precedente, a un altro conducente aveva detto: «Tu pensa a guidare sennò ti spacco la faccia, ritieniti fortunato che hai gente a bordo altrimenti ti avrei già spaccato la faccia».

AD ALTRI due è andata anche peggio: oltre agli insulti e alle minacce sono stati presi a pugni dal giovane, sia in testa che alle braccia. Ieri mattina, accompagnato dal suo avvocato, Gaetano Figoli, l’uomo ha chiesto al gip di poter tornare in libertà perché altrimenti avrebbe perso il lavoro. E per lui è quanto mai importante, perché sarebbe l’unico in famiglia a portare reddito. Al magistrato avrebbe parlato del suo ravvedimento, il legale avrebbe invece sottolineato i problemi personali e familiari del suo assistito.

IL GIP si è riservato una decisione e ha chiesto anche un parere al pm Paolo Abbritti. Quel che è certo è che se egli non torna a lavoro entro pochi giorni, verrà licenziato. Ieri pomeriggio un episodio analogo è avvenuto a bordo di una carrozza del Minimetrò. C’è stato un diverbio molto acceso tra un 45enne magrebino e un controllore. I carabinieri hanno riportato la situazione alla calma.