"Sant’Ubaldo: guida e grande riformatore"

Il vescovo Paolucci Bedini nella festa del patrono: "Indirizza i nostri passi verso un tempo di unità e di pace"

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Introdotta, dopo due anni di assenza, dalla "esplosione di gioia e di coralità della meravigliosa festa dei Ceri" la città e la diocesi hanno celebrato ieri, con grande partecipazione e coinvolgimento, la festa del Santo Patrono Ubaldo.

Momento centrale il pontificale in Cattedrale presieduto dal Vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini. In prima fila sindaci e gonfaloni dei Comuni della diocesi (Gubbio, Scheggia, Costacciaro, Umbertide, Cantiano), autorità civili, militari e "dei Ceri". A loro il presule ha rivolto un cordiale saluto, esteso agli "eugubini che vivono fuori della loro terra, ai tanti fedeli legati alla santità di Ubaldo, e alle Città sorelle di Thann e di Jessup". "Finalmente – ha sottolineato, richiamando le limitazioni del passato – torniamo a rendere onore e lode a S.Ubaldo, nella pluralità delle appartenenze e nella comunione della convivialità fraterna".

"Il tempo che abbiamo davanti – ha osservato - è da molti ritenuto un’occasione di rinascita, di ripresa e di rinnovamento", ma per coglierla "abbiamo bisogno di alti insegnamenti, di buoni maestri e di grandi esempi. Non è difficile rintracciare tutto questo nella enorme figura umana e spirituale del nostro carissimo Vescovo Santo".

Dopo aver ricordato passaggi significativi della vita del patrono, ha concluso con una preghiera in alcuni passi della quale così si legge: "ispira e guida oggi i nostri passi verso un tempo di unità e di pace", "Sostienici nella fatica necessaria di partire da noi stessi e dalle nostre debolezze per migliorare il mondo in cui viviamo. Rendici responsabili nell’accompagnare i nostri figli verso uno nuovo stile di relazione e di condivisione, offrendo noi stessi come esempio di fiducia e perseveranza".

Per tutta la giornata sante messe sono state celebrate nella Basilica sul monte Ingino che custodisce le spoglie incorrotte del Patrono.

g.b.