Sala-Spogliazione, dibattito social a proposito del punto-shopping

Don Provenzi: "La nuova area biglietteria-segreteria includerà un piccolo spazio per la vendita in cui si troveranno solo libri legati Museo della Memoria, al Beato Carlo Acutis e dei gadget".

Sala-Spogliazione, dibattito social  a proposito del punto-shopping

Sala-Spogliazione, dibattito social a proposito del punto-shopping

"L’autorizzazione che abbiamo chiesto servirà a realizzare un piccolo spazio che fungerà da biglietteria, punto di accoglienza, segreteria e anche per vendere libri legati al Museo della Memoria e al Beato Carlo Acutis e dei gadget; il tutto molto limitato". Don Cesare Provenzi, presidente della Fondazione diocesana Assisi Santuario della Spogliazione, spiega il senso del rilascio di un permesso a costruire da parte del Comune di Assisi su richiesta del vescovo Sorrentino: ha per oggetto modifiche e cambio d’uso di un locale al piano terra ai fini commerciali nell’edificio del Vescovado (entrando sulla sinistra, nella stanza adiacente la Sala della Spogliazione) e tanto è bastato per animare il dibattito cittadino. Una spiegazione ufficiale a fronte del gran discutere, soprattutto sui social. "In tutti i musei del mondo sono presenti dei book-shop: in questo caso saranno messi in vendita libri dedicati alla Shoah, a quanto accaduto in Assisi per salvare gli ebrei che vi avevano cercato rifugio, e al Beato Carlo Acutis", aggiunge Marina Rosati, ideatrice e curatrice del ’Museo della memoria, Assisi 1943-1944’. "Non sarà un ‘supermercato’ – aggiunge don Provenzi –, ma un punto di accoglienza, presenti dei volontari, dove ci sarà uno spazio minimo per la vendita, in un contesto in cui i visitatori sono in costante crescita (da gennaio a oggi sono state 410.000 le persone entrate nel Santuario della Spogliazione), con un afflusso destinato a crescere. Un’attività commerciale in linea, dunque, con analoghe situazioni presenti nei luoghi religiosi più attrattivi in Assisi, in Italia, all’estero.

Maurizio Baglioni