’Rivoluzione sanità, i numeri sono inadeguati’

Rita Barbetti (Pd): "Previsti 5 ospedali di comunità per l’Usl 2, ma i posti letto saranno pochi in un territorio di 380mila abitanti"

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Case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali. La nuova sanità che si prepara, anche grazie ai fondi del Pnrr, è un rompicapo che divide e, anche se fa sperare, non convince tutti a pieno. Non tanto nei principi, quanto nei numeri e nelle scelte strategiche. La consigliera comunale Pd, Rita Barbetti, da tempo porta avanti in Consiglio comunale una battaglia legata alla tutela della sanità territoriale e ha criticato aspramente Comune e Regione per non aver previsto a Foligno queste nuove strutture.

"La sanità – dice Barbetti – va affrontata su più piani. Per quello statale, mi auguro che si possano sbloccare le assunzioni a tempo indeterminato, per permettere la regolarizzazione dei lavoratori assunti con l’emergenza Covid". Sul locale aggiunge: "Trovo una profonda carenza nella gestione della sanità da parte del Comune, con la delega che appartiene al sindaco. Troppo poca l’attenzione dimostrata per il nostro ospedale, dove si continuano a riscontrare lunghe liste d’attesa, che non fanno che alimentare il privato". Quanto ai piani regionali, Barbetti parla di "storture e irrazionalità.

Si prevedono, per esempio, cinque ospedali di comunità per l’Usl 2 che saranno ubicati a Montefalco, Norcia, Cascia, Terni e Orvieto. Nulla a Foligno. Queste strutture, che dovranno ospitare pazienti fragili o cronici, avranno 20 posti letto. In un territorio di 380mila abitanti, è presto detto quanti potranno essere coloro che ne potranno usufruire". Se la battaglia della Casa di comunità è ancora viva, Barbetti si concentra sulle Centrali operative territoriali: "Ne sono previste due, non certo a Foligno. Una sarà a Spoleto e una a Terni. Serviranno per coordinare servizi domiciliari e sanitari, per controllo di telemedicina, come punto di riferimento per cure di propri familiari, si interfacciano con le centrali operative. Collegheranno vari sistemi informativi territoriali.

Insomma, un’infinità di compiti: peccato che alla fine il rischio sarà che abbiano sempre le linee telefoniche intasate. Complessivamente – prosegue Barbetti – manca anche l’attenzione agli anziani. Dislocare questi servizi in sedi, in alcuni casi, difficilmente raggiungibili, non è giusto. La popolazione della Usl 2 ha anche un’età media particolarmente alta e il rischio è che questi disagi risultino particolarmente dannosi". La battaglia sulla salute della consigliera Barbetti è passata spesso in consiglio comunale: "Si tratta di un tema che dovrebbe stare a cuore ad ognuno di noi".

Alessandro Orfei