Rifiuti troppo cari, sit-in a Palazzo Spada

Manifestazione organizzata dalle minoranze, con associazioni e cittadini. Avviata una raccolta di firme per cambiare il regolamento

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Forze politiche di opposizione , associazioni dei consumatori e civiche, oltre ai cittadini: almeno un centinaio di persone si so no radunate ieri sera come previsto davanti a Palazzo Spada per dire ’no’ agli aumenti della Taric, la Tariffa rifiuti corrispettiva diventata un autentico spauracchio per migliaia di condomini. Due le scintille che hanno acceso la protesta: l’aumento record registrato in un anno, di oltre il 25%, secondo in Italia solo a quello di Vibo Valentia, e la lettera dell’Asm a migliaia di coddomini con l’annuncio di possibili aumenti in caso di conferimento scorretto dell’indefferenziato. Un caos, quello del costo dei rifiuti, che si abbatte su cittadini, famiglie e imprese già messe a dura prova prima dalla pandemia e poi dal caro-vita, che in generale non sta risparmiando alcun aspetto della quotidianità. Presenti tutte le opposizini, dal M5S che ha organizzato la protesta, al Pd e a Senso Civico, oltre a tante associazioni. Avviata anche una raccolta firme per scongiurare i temuti, ulteriori aumenti. "Non è assolutamente giustificabile un ulteriore aggravio per i condomini – afferma il consigliere Pd, Francesco Filipponi –. Con la Taric temevamo aumenti generalizzati per le famiglie e così purtroppo è stato. Ora si aggiunge qusta ulteriore missiva inconcepibile di Asm ai condomini. Con la petizione, chiederemo un tavolo di confronto all’amministrazione per modificare il regolamento e rendere più equa la tariffa". "Una raccolta firme contro le bollette pazze - la definisce il M5S – . Gli aumenti spropositati della Taric che la Giunta Latini ha imposto ai cittadini ternani sono la mazzata finale. Un provvedimento che va di pari passo con l’incapacità di questa amministrazione di mettere in campo progetti di rilancio economico per la nostra città".

Il punto, infatti, è anche un altro: Terni sta soffrendo maledettamente l’impennata del caro-vita. Su una città storicamente in difficoltà, reduce dalla pandemia, si stanno abbattendo costi insormontabili, che vanno dai rifiuti al pane, per esempio, aumentato del 7% tra gennaio e febbraio. L’inflazione a Terni a febbraio è stata del +5.5%, leggermente inferiore al dato nazionale (+5,7%). La variazione media dei prezzi su base mensile si attesta a +1,2%, più alto del dato nazionale che si ferma a +0,9%. "I carburanti - spiega la commissione comunale prezzi – hanno fatto registrare incrementi elevatissimi su base mensile; gas, elettricità e gasolio per riscaldamento hanno raggiunto valori nettamente superiori rispetto a febbraio 2021. Rincari generalizzati elevati anche per gli alimentari: frutta, pane e prodotti a base di cereali,pasta, carne".

Ste.Cin.