Rifiuti, differenziata da maglia nera

Nel panorama umbro Spoleto e Foligno registrano percentuali tra le più basse. I dati nel portale dell’Arpa

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Raccolta differenziata: Spoleto conferma la maglia nera. Tra le principali città dell’Umbria Spoleto e Foligno mantengono le percentuali di rifiuti differenziati più basse. Questo risultato influisce anche sulla percentuale relativa all’area territoriale di competenza della Vus, che rispetto agli altri tre ambiti regionali rimane in ultima posizione. I dati emergono dal portale dell’Arpa Umbria che di recente ha pubblicato le percentuali relative al quarto trimestre 2021. Nell’area Terni-Orvieto la percentuale rimane di 72,9%, mentre nel perugino è del 68,8%. Nell’alta Valle del Tevere, nel quarto trimestre, si registra il 65%, mente nella zona Foligno-Spoleto non si va l’oltre il 55,1%. Se in tutti gli ambiti nel quarto trimestre del 2021 si registra un lieve calo nell’ambito di competenza della Vus si è passati dal 54,5% del terzo trimestri al 55,1% del quarto. Una magra consolazione perché si rimane sempre ben al di sotto della media umbra del 66,5%. Nella speciale classifica delle maggiori città umbre invece Terni è al primo posto con il 74,1% e precede Todi (72,8%), Perugia (70,4%), Orvieto (67,9%), Città di Castello (63,7), Foligno (59,1%) e Spoleto (58,7%). La città del Festival dei due Mondi accusa un ritardo storico sin dall’avvio della differenziata, ma negli anni non è riuscita a recuperare lo svantaggio rispetto al resto dell’Umbria. Il picco massimo è stato toccato nel quarto trimestre del 2020 con la percentuale del 60,8%, poi anche a causa del Covid è iniziata la discesa con una riduzione del 2,1% al 31 dicembre 2021. Ancora più evidente il calo di Foligno: dal 62,2% del quarto trimestre del 2019 scende addirittura di 3,1 punti percentuali. Se i numeri delle due maggiori città servite dalla Vus sono da maglia nera, nell’ambito territoriale 3 c’è chi è riuscito a fare addirittura peggio. Castel Ritaldi è al 52,2%, Bevagna al 49,9% e Montefalco al 38,3%. Il record in negativo però appartiene ai vari comuni della Valnerina. La percentuale di Cascia è di 34,1% e precede Norcia (25,6), Preci (21,7), Cerreto di Spoleto (21,4), Scheggino (17,6), Monteleone di Spoleto (14,6), Sellano (10,1) e Vallo di Nera (9.2). I virtuosi nell’ambito numero 3 sono invece Trevi, in vetta alla speciale classifica con il 67,5%, Gualdo Cattaneo con il 64,8%, Giano dell’Umbria con il 64,1 e Spello con il 63,4%. Percentuali che comunque rimangono ben al di sotto di quelle delle maggiori città umbre Terni e Perugia.

Daniele Minni