"Resto a casa con un figlio disabile. Il vaccino? Soltanto tra due mesi"

La rabbia di Lucio Caporali: "Ho 83 anni e non esco più, il Covid mi ha cambiato la vita Utilizzo anche due mascherine. Velocizzare la somministrazione del siero a chi è più a rischio"

Centro per le vaccinazioni

Centro per le vaccinazioni

Perugia, 2 marzo 2021 -  «Sono barricato in casa da più di un anno, ho paura di ammalarmi. A 83 anni e con un figlio disabile non posso permettermelo... ". La voce trema tra rabbia e paura. Dall’altra parte della cornetta telefonica c’è un pensionato che attende di essere vaccinato per tornare a vivere. La storia di Lucio Caporali è quella di numerosi anziani che lottano ogni giorno contro il contagio e che oggi sono costretti a scontrarsi anche con lungaggini e burocrazia: "Ho prenotato il vaccino il 27 febbraio e mi hanno dato appuntamento tra quasi due mesi, il 20 aprile. E’ inaccettabile, siamo a rischio e non ce la facciamo più". Il perugino vive in centro storico, "prigioniero dentro casa". Esce soltanto a fare la spesa, indossa ben due mascherine. "Per prudenza – sottolinea – Il Covid mi ha cambiato la vita. Tutto quello che facevo in passato oggi non c’è più. Mi sento in galera, il tempo scorre lento e tutti i giorni sembrano uguali".  

Il 25 febbraio sono state aperte a Perugia le prenotazioni per tutte le classi di età over80, mentre dovrebbe iniziare tra oggi e domani la vaccinazione degli anziani fragili a domicilio a cura dei medici di medicina generale (con dosi Moderna). "Il vaccino è la nostra speranza, una luce in tutto questo buio - spiega ancora Lucio –. Quando l’hanno scoperto mi sono sentito sollevato. Così appena ho potuto sono andato in farmacia a prenotare perchè su internet con riuscivo a farlo. Il mio turno è tra due mesi, mi hanno raccomandato di compilare dei documenti e di portarli al Centro allestito a Ponte d’Oddi. Dovrebbero invece accelerare con le dosi, in modo da farle in breve tempo a più persone possibili. Soprattutto alle persone fragili o con disabilità. Loro dovevano essere i primi della lista. Tutto questo non è giusto. Non lasciate indietro chi ha bisogno".  

A sollecitare la somministrazioni per i soggetti fragili è la consigliera Emanuela Mori: "In Umbria in questo momento si sta vivendo una delle pagine più tragiche dell’emergenza sanitaria: pochi vaccini e mal distribuiti creano non poca apprensione a gran parte della popolazione – scrive il capogruppo Italia Viva Comune di Perugia e membro del Comitato nazionale Italia Viva –. Vorrei segnalare il grave stato di disagio e paura in cui stanno vivendo i cosiddetti soggetti fragili, cioè coloro che hanno gravi patologie, i disabili, i portatori di handicap, persone che sono infinitamente più a rischio dei soggetti sani e per i quali finora non è stata prevista nessuna priorità per la vaccinazione, esponendoli così a gravi rischi. Invito pertanto la presidente della Regione e il Comitato scientifico a prendere in considerazione e accelerare la vaccinazione per queste categorie, indipendentemente dall’età anagrafica, in quanto ad oggi nessuno sembra aver preso a cuore l’emergenza reale legata a queste persone".