"Rendersi conto se la propria libertà è limitata Innamoratevi ma senza paura: questo è un segnale"

Parla Marialuisa Favitta di Libera…mente donna . Centro antiviolenza . “Medusa” (Città di Castello)

Quando e perché è nato questo Centro? "Il 25 novembre 2020, per aiutare le donne che erano o che sono in situazioni di abuso da parte dei compagni". Perché “Medusa”? "Abbiamo voluto rivisitare il mito e lanciare un messaggio: e se Medusa fosse stata trasformata da Atena per proteggerla dagli uomini?, del resto lei è stata vittima di violenza, ma nel racconto questo viene quasi dimenticato". Quante donne hanno avuto il coraggio di chiedere aiuto? "Attraverso l’accoglienza telefonica H24, abbiamo risposto a 174 chiamate; ora ne seguiamo 7". Quando rivolgersi ad un centro? "Spesso cercare aiuto è difficile, perché non si realizza di essere in relazioni violente, perché si teme di non avere vie d’uscita o di non essere credute". Cosa succede quando una donna si rivolge al Centro? "Inizia un percorso in cui noi supportiamo le scelte che la donna via via si sentirà di fare ". Che consigli dareste per reagire alla violenza? "Cercare di leggere i segnali, di rendersi conto se la propria libertà viene limitata. A voi ragazzi e ragazze dico: innamoratevi, ma senza paura". Come si sente dopo mesi ad aiutare le donne? "La mia soddisfazione più grande è l’addio, cioè l’essere riuscita ad aiutare le donne a concludere il loro percorso e a salutarci".