Rapina in sala giochi, il racconto-choc: "Caricavano le armi per farci terrore"

I clienti della sala-slot avevano notato i tre incappucciati

Rapina alla sala giochi Las Vegas di Corciano

Rapina alla sala giochi Las Vegas di Corciano

Corciano, 5 febbraio 2018 - ​«CI SCARRELLAVANO le pistole davanti agli occhi per farci capire che erano armi vere, e non giocattoli. Erano in tre e ognuno di loro impugnava una rivoltella, ci dicevano di non muoverci altrimenti ci avrebbero ammazzati». E’ il racconto choc di quei minuti di terrore trascorsi dentro la sala giochi Las Vegas di via Gagarin a Corciano, quando venerdì intorno alle 21 i banditi hanno fatto irruzione nel locale non c’era solo il personale addetto, ma anche alcuni clienti.

I RAPINATORI si sono diretti subito verso la stanza dove si trova la cassaforte, «si muovevano spediti – prosegue il racconto – sapevano dove andare e si sono fatti aprire la cassaforte e noi siamo stati fatti entrare nel bagno e continuavano a chiedere la chiave della porta perché volevano chiuderci dentro. Ma la chiave non si trovava e loro continuavano ad urlare. Alla fine ci hanno detto che saremmo dovuti rimanere li fermi e non uscire. ‘Non muovetevi sennò sparo, vi ammazzo’ ci diceva uno di loro». I malviventi hanno rapinato anche loro, si sono fatti consegnare orologi e cellulari.

«GLI HO CHIESTO di non portarmi via il telefono - il racconto del testimone – gli ho fatto capire che per me era troppo importante non perderlo ma volevano essere certi che non avremmo chiamato aiuto. Però mi hanno ascoltato e dopo la rapina io il cellulare l’ho ritrovato. L’hanno lasciato non lontano lungo la stradina che hanno percorso a piedi al momento della fuga quando scappati verso il Gherlinda». Il titolare del locale è rimasto talmente scioccato dall’accaduto che per lui si è reso necessario l’intervento del 118. «Era molto provato – spiegano i presenti – bianco in volto e non si riprendeva, gli abbiamo dato qualche schiaffetto al volto per farlo uscire da quello stato, momenti veramente brutti. A lui hanno portato via anche un orologio al quale credo tenesse molto, un ricordo di famiglia».

E PENSARE che appena qualche istante prima, dall’interno del locale, si era capito che qualcosa stava per accadere, «eravamo lì e qualcuno ha detto ma che fanno quei tre incappucciati nel parcheggio», nemmeno il tempo di realizzare che fossero banditi che questi gli erano già addosso e gli puntavano addosso le pistole.

«SOLO DUE di loro hanno parlato, in italiano, di uno l’accento poteva sembrare vagamente del sud ma non ci giurerei». Adesso le indagini, portate avanti dai carabinieri della compagnia di Perugia e dai colleghi della stazione di Corciano, dovranno far luce sulla terza rapina in poche settimane.

L’ipotesi investigativa – ma ancora si attendono riscontri – è che almeno due possano essere gli stessi della banda che è entrata in azione nei giorni scorsi anche in una tabaccheria esplodendo un colpo di pistola – vero – contro il soffitto.