Omicidio Meredith, Sollecito: "Ora vivo in Francia. Amanda la sento ancora"

"La decisione di andare in Francia non c'entra nulla con la voglia di scappare dalle conseguenze della drammatica vicenda legata al delitto di Meredith"

Raffaele Sollecito

Raffaele Sollecito

Perugia, 25 gennaio 2019 - "Nel mio caso non ci fu violenza in termini fisici, ma ho sempre sottolineato la violenza psicologica insensata: siamo stati più di dieci ore di notte in Questura, tenuti come dei mafiosi che cercavano di sfuggire alle loro responsabilità. In realtà stavano facendo un buco nell'acqua". Lo afferma Raffaele Sollecito, assolto in via definitiva insieme ad Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher, all'indomani della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha condannato l'Italia a versare 18.400 euro ad Amanda per violazione del suo diritto alla difesa. Sul fatto che, tuttavia, secondo la Corte non c'è nessuna prova dei trattamenti inumani dei quali si era lamentata Knox, Raffaele Sollecito osserva: "Dimostrare che ci siano stati maltrattamenti in Questura è difficile. Io su questo non posso dire niente, quando fui interrogato Amanda era lontana da me".

Fa sempre l'ingegnere informatico e da un mesetto si è trasferito in Francia, Raffaele Sollecito. "Vivo in Francia, mi sono trasferito qui per lavoro, ho avuto un'opportunità e mi sono trasferito", racconta lo stesso giovane, originario della Puglia. Sollecito, che avrebbe dovuto discutere la tesi pochi giorni dopo l'arresto, si laureò nel 2008 mentre era detenuto nel carcere perugino di Capanne. Nel 2014 conseguì poi la laurea specialistica in ingegneria informatica all'università di Verona. Assolto definitivamente dalla Cassazione, aveva poi intrapreso alcuni progetti come la creazione di una start up, 'Be on memories', dedicata alla commemorazione dei defunti che, aveva spiegato, era nata dal ricordo della madre.

"La start up è ancora attiva", riferisce Sollecito spiegando che la decisione di andare in Francia non c'entra nulla con la voglia di scappare dalle conseguenze della drammatica vicenda legata al delitto di Meredith. "Ormai le mie immagini non vanno in onda molto spesso, neppure in Italia mi riconoscono spesso per strada - afferma - Quando ho a che fare con le persone, c'è chi ha seguito di più il processo ed è più empatico e chi continua ad avere dubbi e pregiudizi". Con Amanda Knox i contatti non si sono interrotti: "Ci parliamo e sentiamo per messaggio", conclude.