Sperona i carabinieri sul Raccordo. Preso lo spacciatore in fuga

Arrestato. Dieci giorni di lavori utili per ripagare i danni

Carabinieri in una foto di repertorio

Carabinieri in una foto di repertorio

Perugia, 14 gennaio 2019 -  E' fuggito  dopo aver spacciato cocaina a Ponte San Giovanni a bordo di un’auto, un’Audi A 3, sul Raccordo Perugia-Bettolle a folle velocità, speronando anche l’auto dei carabinieri lanciata all’inseguimento.

La fuga di un albanese di 24 anni – neo recluta di un sistema che manda i giovani incensurati a spacciare oltremare – è finita però contro il guard-rail del Raccordo tra Madonna Alta e San Sisto. La Radiomobile dell’Arma è riuscita a bloccarlo contro lo spartitraffico e, appena sceso, ad ammanettarlo per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di beni dello Stato, la gazzella, appunto.

Sabato mattina  in tribunale, durante il processo per direttissima al giovane straniero, davanti al giudice Alberto Avenoso i carabinieri della stazione di Ponte San Giovanni – agli ordini del maresciallo Mirko Fringuello – hanno ricostruito l’intera vicenda.

Venerdì, indagando su un giro di droga nella maxi-periferia della città i militari si sono imbattuti nello spaccio in diretta tra l’albanese e un acquirente italiano. Quando però hanno cercato di bloccarlo lui è scappato a bordo dell’auto e ha imboccato il Raccordo in direzione Perugia. E’ intervenuta una pattuglia del Radiomobile che ha intimato l’alt, senza successo. Durante un sorpasso l’albanese ha speronato l’auto di servizio, danneggiando tutta la fiancata. Il guidatore è però riuscito a mantenere il veicolo in carreggiata e a bloccare il fuggitivo contro il guard-rail. Scena notata ma molti passanti che affollavano la superstrada.

Dall’udienza di convalida è emerso che il 24enne era appena arrivato dall’Albania (il 2 gennaio scorso) con un visto turistico. Una pratica molto diffusa ultimamente per consentire alle probabili organizzazioni a monte dei singoli spacciatori di ‘lavorare’ da incensurati (e quindi non riconoscibili alle forze di polizia) e senza essere clandestini.

Il giudice ha convalidato l’arresto (l’albanese è stato denunciato a piede libero per spaccio) e il giovane, difeso dall’avvocato Ivo Fagiolari, ha patteggiato una condanna a 18 mesi di carcere. Pena non sospesa ma commutata in dieci giorni di lavori socialmente utili per ripagare l’auto dell’Arma danneggiata.

Eri.P.