Uccise giovane con un pugno fuori dal locale, condannato a cinque anni

L'episodio avvenne a norcia nel luglio 2018

Emanuele Tiberi, la vittima

Emanuele Tiberi, la vittima

Spoleto, 13 settembre 2019 - Il gup di Spoleto ha condannato a cinque anni e quattro mesi Cristian Salvatori, 34 anni, accusato di omicidio preterintenzionale per avere colpito con un pugno alla testa Emanuele Tiberi, di 29, caduto a terra e poi morto. L'episodio è avvenuto a Norcia il 29 luglio del 2018. Il processo si è svolto con il rito abbreviato.

Salvatori è sottoposto all'obbligo di dimora in una comunità; al termine delle loro arringhe i suoi difensori, gli avvocati David Brunelli e Francesco Crisi, ne avevano chiesto l'assoluzione. L'imputato non ha assistito alla lettura della sentenza. Nel processo davanti al gup si sono costituiti parte civile i genitori e altri familiari di Tiberi. Anche loro non erano in aula al momento della lettura del dispositivo.

«Nulla ci ridarà mai mio figlio...»: Ernesto Tiberi, commenta con poche parole la sentenza del gup di Spoleto relativa alla morte del figlio Emanuele.

Ernesto Tiberi non è voluto entrare nel merito della sentenza. Stringato anche il commento dell'avvocato Giovanni Ranalli, uno dei legali che hanno rappresentato i familiari come parte civile. «Prendiamo atto della condanna - ha detto - l'entità della quale è legata al rito abbreviato e alla concessione delle attenuanti generiche. Attendiamo di leggere le motivazioni della decisione».

Il legale ha comunque sottolineato che «l'obiettivo della famiglia è stato sempre quello di ottenere giustizia senza mai essere animata da sentimenti di vendetta». I difensori di Salvatori hanno intanto già annunciato ricorso contro la sentenza.

Secondo il tribunale del riesame che aveva sostituto la custodia in carcere con gli arresti domiciliari per Salvatori quanto successo andava inquadrato «non nel contesto di una lite» bensì «quale fatale conseguenza di una sorta di gioco intercorso tra i due». Tesi sempre negata dai legali di parte civile secondo cui si trattò «di una scellerata azione violenta con esiti fatali». Anche nella requisitoria davanti al gup, il pubblico ministero ha parlato di un'aggressione di Salvatori a Tiberi.