Ristoranti e palestre: "No lavoro? No tasse"

Manifestazione del movimento Horeca Umbria davanti all’Agenzia delle Entrate. “Il Governo ci prende in giro, decreto improponibile“

La protesta

La protesta

Perugia, 24 aprile 2021 - "Niente lavoro? Niente tasse!". Sono arrabbiati i ristoratori, così come le partite Iva e i titolari di palestre e impianti sportivi. Continuano le proteste in vista della riapertura di molte attività da lunedì, in virtù del decreto del governo Draghi. Questa volta si sono dati appuntamento in via Canali, davanti alla sede delle Entrate e dell’Inps: il luogo non è stato scelto a caso. "Il provvedimento del Governo – dicono dal movimento Horeca Umbria – è una pagliacciata: troppi vincoli e prescrizioni, applicarli sarebbe impossibile e troppo oneroso".

La situazione delle palestre è ancora più drammatica: "Se, infatti, per oltre la metà dei ristoratori umbri – spiega un imprenditore – sarà in qualche modo possibile aprire almeno parzialmente, per le palestre non lo è". Viene sottolineato come aprire a maggio una palestra sia improbabile, in quanto il periodo estivo registra cali di affluenza. Ed è improponibile spostare le pesanti attrezzature all’esterno (sempre che se ne abbia la possibilità) di mattina per poi riportarle dentro la sera.

Slogan e striscioni a far da cornice alla mobilitazione: "Gli F24 da pagare arrivano lo stesso nonostante il fermo delle attività mentre dall’Inps invece la cassa integrazione non arriva", si legge in un cartello. E ancora lo sfogo di un manifestante: "Lo Stato pretende di essere pagato, ma è lui stesso che non fa quello che ci serve e che ci consente di vivere dignitosamente. Inps, Iva, Tari, utenze, cartelle esattoriali, tasse, bollette, affitti, la cassa integrazione che non arriva, disoccupazione, aumento dei prezzi: con una mano danno briciole con l’altra prendono. Qua i sacrifici li facciamo solo noi!". "Siamo stanchi di pagare i costi della pandemia che ci scaricano addosso e di essere presi in giro da esperti e politicanti di ogni colore. È ora di dire basta! Vogliamo il blocco di tasse, affitti, mutui, utenze", denuncia una partita Iva.

Infine i dubbi dei ristoratori sulle nuove norme del Governo per la riapertura: "Chi ci viene con questo freddo a mangiare fuori?". Critiche anche alla scelta di mantenere in vigore il coprifuoco alle 22. "E’ come mangiare con il cronometro. In dialetto – conclude un esercente – si dice strozzare il boccone".