Pronto soccorso a orario ridotto, cresce la polemica

Il Pd: "L’emergenza non può essere usata per depotenziare il nostro ospedale"

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Pronto soccorso a orario ridotto, ed è polemica sia sui social che politica. Sono cinque (o sei) gli infermieri del servizio risultati positivi al Covid 19, tanto da spingere la Asl a programmare un nuovo orario di servizio: il pronto soccorso sarà aperto dalle 8 alle 20 mentre dalle 20 alle 8 "resterà comunque attiva la postazione medicalizzata del 118 che garantirà tutte le prestazioni dovute, compreso l’eventuale trasferimento presso i altri presidi ospedalieri".

Le domande sono lecite: ma se il 118 non fosse disponibile a causa di altre emergenze? Ed ancora: non potevano essere reperiti infermieri da altre strutture ospedaliere? Ed in ultimo: il Comune è stato avvertito solo ieri (così risulta da una nota dell’ente stesso) del provvedimento il che fa chiedere se l’amministrazione e la Asl si parlino qualche volta e se l’ente abbia prestato la dovuta attenzione ad una questione di cui si parla già da domenica scorsa.

Afferma il Pd: "Siamo preoccupati per i servizi sanitari, perché l’emergenza non può essere usata per depotenziare il nostro ospedale. Quando si verificò la stessa situazione nel reparto di Medicina di Città di Castello i medici umbertidesi garantirono il servizio, perciò vorremmo attenzione affinché il nostro ospedale non venga ulteriormente impoverito. A partire dalla Rsa. L’Amministrazione faccia la sua parte". Socialismo XXI, preoccupato per il depotenziamento del Pronto soccorso e una per nuova chiusura della Rsa ribadisce: "Abbiamo inviato una richiesta di potenziamento della postazione del 118 di Umbertide perchà si aumentino in tempi rapidissimi i mezzi di primo soccorso, che risultano limitati". Intanto aumentano i casi di positività che toccano quota 27.

pa.ip.