Ospedali, emorragia di primari. Ne mancano trenta nei posti-chiave

L’assessore Barberini tranquillizza: «Normale turn-over»

Luca Barberini

Luca Barberini

Perugia, 13 novembre 2018  – Mancano all’appello ben trenta primari sui circa cento dirigenti totali previsti nelle strutture sanitarie dell’Umbria. Da Perugia a Terni, dalla cardiologia alla pediatria il 2018 è stato un anno record per pensionamenti e ‘solo’ due sarebbero i vertici emigrati altrove ma almeno altrettanti sono arrivati.

«Nessuna fuga in atto dagli ospedali umbri, ma normale turn over», tranquillizza l’assessore regionale alla Salute, Luca Barberini. Alcuni sono già andati in pensione, altri ci andranno a breve. Solo in un paio di casi i medici hanno deciso di ‘migrare’ altrove (Elisabetta Cortis ha lasciato la Pediatria folignate e Sandro Carletti la Neurochirurgia ternana). «Nel 2018 – ammette l’assessore – c’è stata una concentrazione di pensionamenti, che non ci sarà nel 2019».

L’iter per la sostituzione si è messo in moto, ma non ovunque. All’Azienda ospedaliera di Perugia, ad esempio, negli ultimi mesi sono andati in pensione i direttori delle strutture complesse di Pneumologia (Maurizio Dottorini), Malattie infettive (Franco Baldelli, già delegato del rettore dell’Unipg per i rapporti con le istituzioni, un posto-chiave) e Endocrinologia (Geremia Bolli). Le procedure per sostituirli – non tutte semplici – sono state avviate. Mentre bisognerà aspettare ancora per i nuovi primari di Nefrologia e Unità spinale, considerato che i rispettivi direttori – Emidio Nunzi e Renee Maschke – sono andati in pensione recentemente. Mancano pezzi importanti anche nella Usl Umbria 1, dove sono andati in pensione i direttori di Neurologia, Cardiologia, Medicina generale e Urologia dell’ospedale di Branca. Mentre a Città di Castello c’è attesa per il primario di Ortopedia, Rianimazione e Urologia. Tre le procedure concorsuali in atto che, assicura l’assessore, dovrebbero concludersi tra gennaio e febbraio.

All’ospedale di Assisi invece il nodo-primariato riguarda Medicina interna e Chirurgia generale. Non va meglio alla Usl Umbria 2. Anche qui sono andati in pensione, o ci andranno entro l’inizio dell’anno, una sfilza di primari. L’ospedale di Foligno perde i vertici di Oculistica, Anatomia patologica, Anestesia, Gastroenterologia, Ostetricia e Ginecologia, Medicina generale e Pediatria (in quest’ultimo caso il concorso è già definito): una vera emorragia. E ancora Oculistica a Orvieto e Medicina generale a Spoleto: per entrambi i reparti i concorsi sono in corso. C’è poi l’Azienda ospedaliera di Terni, dove mancano i direttori delle strutture complesse di Cardiologia, Urologia, Neurochirurgia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria. In tutti i casi è stato già avviato l’iter. Mancano pure i vertici di Anestesia e Farmacia, ma per questi è ancora tutto fermo. Nell’attesa delle nuove nomine, i servizi sono comunque garantiti dai facenti funzione.

Chiara Santilli