Pool di esperti per salvare Monteluce

Un comitato di tecnici di Regione e Università cerca soluzioni: obiettivo l’acquisto della Casa della Salute

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Un comitato di tecnici nominati da Università e Regione cerca di sciogliere il nodo su Monteluce. E’ questa la mossa di Palazzo Donini e Palazzo Murena per salvare – almeno in parte – una partita che appare fortemente compromessa. Il Comitato avrà l’incarico, come spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, "di individuare una strada giuridica che renda possibile la formazione di una cordata che acquisisca la Casa della Salute Asl e capire se esiste uno strumento giuridico (anche se gli approfondimenti di questi mesi dimostrano il contrario) per poter fare l’operazione senza il rischio di revocatoria che esporrebbe i cittadini umbri a un danno erariale rilevante.

Da parte nostra – ribadisce Fioroni– c’è la richiesta al Fondo di un’ulteriore estensione dello ‘stand and still’ per tre mesi che consenta un approfondimento serio di questo tema e di individuare eventualmente un nuovo investitore". Fioroni, in un’intervista televisiva, ha parlato su Monteluce di "un’operazione finanziaria ‘perversa’. Le conseguenze sono che rimetterla in piedi al punto in cui siamo arrivati è molto difficile". Formalmente mancano 5 giorni alla scadenza della moratoria per far sì che il consorzio di imprese coinvolte nella realizzazione degli immobili non subisca azioni da parte dei rispettivi creditori con rischio di apertura di procedure fallimentari o di altra natura concorsuale. Come ha ricordato Cna, le Imprese hanno fatto i loro passi trovando una banca disposta a concedere il prestito, ma a quanto pare è la garanzia promessa dalla finanziaria regionale a venire meno. Il rischio è che le aziende falliscano per aver anticipato i soldi necessari a realizzare le opere, ed il quartiere resterà un’opera incompiuta e una ferita profonda per Perugia.

Il Pd attacca: "L’inerzia della Giunta Tesei in Regione e di Romizi in Comune è inaccettabile: non possiamo permetterci di aspettare oltre, nell’immobilismo di chi dovrebbe governare i processi." A dirlo il capogruppo regionale Tommaso Bor, in una nota codivisa dal capogruppo al Consiglio comunale di Perugia, Sarah Bistocchi. "La Regione avrebbe dovuto portare a termine il percorso della Casa della Salute e avrebbe dato ossigeno al Fondo offerto spazi idonei ai servizi sanitari confinati nello stabile fatiscente in via XIV Settembre, creando affluenza e indotto. Poi c’è l’immobile ancora occupato dagli uffici del Comune che si sarebbe dovuto liberare da tempo per permettere l’ingresso di Umbria Digitale- Niente di tutto questo è stato fatto e l’unica attività che ha consentito all’area di sopravvivere è quella messa in campo da Adisu con lo studentato".

Michele Nucci