Sarà il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, che andrà a spulciare ogni singola opera contenuta nel Pnrr, quelle che sono in ritardo e quelle che costano troppo. E poi si deciderà quale ridiscutere. Operazione che interessa inevitabilmente anche l’Umbria e che fa tremare Regione e Comuni che fin qui hanno messo in cantiere decine di opere per centinaia di milioni. Il governo ha infatti aperto il capitolo della revisione del Piano o, meglio, della sua ridiscussione con Bruxelles per eliminare gli interventi che si dovessero rivelare irrealizzabili per eccesso di costi o per forti ritardi prevedibili sui tempi di realizza- zione. Verrà verificata opera per opera: gli interventi in ritardo saranno accantonati per fare posto a investimenti in energia. con altri programmi della Ue ("Repower Eu", Fondi di coesione Ue Fondo sviluppo coesione). Fin qui sono già 39 i progetti dell’Umbria finanziati con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per un valore di 1,57 miliardi di euro. Opere che, va detto, comprendono anche investimenti interregionali come quelli delle infrastrutture ferroviarie tanto per dirne una. Nel "calderone", tra l’altro, c’è anche il Pnrr Sanità che disegna la nuova sanità territoriale dell’Umbria, per la quale sono già stati finanziati 108 milioni di euro. In quel miliardo e mezzo ad esempio ci sono i 510 milioni del primo finanziamento per l’Alta velocità regionale RomaOrteFalconara, così come non sono computati gli interventi che prevedono finanziamenti attraverso bandi. Ma dentro c’è un po’ di tutto, come il MetroBus di Perugia (86 milioni), le scuole, l’edilizia residenziale pubblica, la produzione del treno a idrogeno per la Fcu, i collegamenti dalla diga del Chiascio agli acquedotti del Perugino e tanto altro ancora. Non sono compresi neanche alcuni progetti finanziati al di fuori del Pnrr, ma di cui il Pnrr e la costante interlocuzione della Regione ha permesso il finanziamento, quali la Cittadella Giudiziaria di Perugia e il completamento della Quadrilatero e anche quello della E78. Molti di questi progetti saranno rimessi in discussione a quanto pare e il ministro e la premier Giorgia Meloni sono stati chiari: chi è in ritardo o chi prevede costi esorbitanti, sarà tagliato.