Pierini: "Ecco la nuova Galleria Nazionale"

Il direttore racconta gli interventi previsti a Palazzo dei Priori. Dal restauro in corso sulle trifore fino al riallestimento del museo

di Sofia Coletti

La piattaforma mobile svetta in fondo a Corso Vannucci. Da qualche giorno si è aperto il cantiere dei lavori a Palazzo dei Priori, prima tappa di un progetto a più largo respiro che “rivoluzionerà“ la Galleria Nazionale dell’Umbria. "Per conservare nel tempo la meravigliosa eleganza dell’architettura di Palazzo dei Priori bisogna presupporre una manutenzione costante delle sue strutture, esterne e interne", dice il direttore della Galleria Nazionale, Marco Pierini. E’ lui a raccontarci cosa accadrà su uno dei monumenti simbolo della città e della sua storia.

In cosa consistono gli interventi appena iniziati?

"L’attenzione è rivolta alle 24 trifore del secondo ordine, che presentavano fessurazioni e distacchi di materiale lapideo, pericolose per la stabilità di queste “finestre medievali” e per l’incolumità dei passanti. I lavori sono stati affidati alla ditta Ikuvium R.C. dai nostri uffici, finanziandoli con i fondi della legge di stabilità 2015, in accordo con il Comune, proprietario del palazzo, e sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza".

Non c’è solo questo però...

"Con l’occasione della piattaforma elevatrice provvederemo ad effettuare altri piccoli interventi manutentivi relativi alle gronde e ai pluviali, alla loggia di San Severo, che darà accesso alla nuova biblioteca della Galleria, e alla torre di Madonna Dialdana. Sarà ripulita all’esterno e all’interno per rendere nuovamente visitabili in sicurezza i ‘percorsi nascosti’ del palazzo quando avremo ultimato anche i lavori di riallestimento del museo".

E quando partiranno questi lavori per la “nuova“ Galleria?

"Purtroppo non a gennaio come previsto, perché le conseguenze della pandemia hanno fatto slittare i tempi in avanti. Contiamo di partire per aprile".

Come cambierà la Galleria?

"Le novità saranno concentrate sulla valorizzazione del Palazzo, sull’illuminazione, sull’impiego di tecnologie per la messa in sicurezza delle opere in chiave antisismica e sull’uso di apparati multimediali che amplieranno la possibilità di approfondimento. Anche in maniera integrata con le attività di valorizzazione svolte ‘a distanza’ grazie ai canali web e alla costruzione di reti di collaborazione su cui stiamo lavorando in queste settimane".

E il percorso museale?

"Per l’ordinamento si manterrà il criterio cronologico, perché la natura stessa degli spazi e le caratteristiche fisiche di molti dipinti impediscono qualsiasi ‘rivoluzione’. Facendo però maggiormente dialogare la pittura – prevalente nelle nostre sale – con la scultura, l’oreficeria, l’arte tessile, e potenziando la possibilità di attuare un certo dinamismo tra le opere esposte e quelle conservate nei depositi".

Ci sarà un nuovo ingresso?

"Si, l’atrio di Palazzo dei Priori verrà interamente ripensato, con una nuova sistemazione del Grifo e del Leone, dell’antico forziere e della parte informativa, rimasta ai criteri di un mondo analogico che oggi non basta più. Anche qui un’illuminazione studiata ad hoc e una nuova area di accoglienza, pensata per far fronte a un pubblico in crescita, daranno a questo spazio così importante, tanto per la Galleria quanto per il Comune, un volto nuovo, all’altezza della sua storia. Renderemo più funzionali biglietteria, bookshop, guardaroba, area informativa".

E durante la chiusura?

"Saranno mesi nei quali intratterremo il pubblico soprattutto da remoto, con iniziative che consentiranno di mettere in relazione la nostra collezione con il complesso del panorama culturale, storico o contemporaneo. Non avremo a disposizione la Galleria, tantomeno potremo organizzare mostre, tuttavia faremo uscire nel corso dell’anno non meno di sei libri".