Picchia la moglie davanti alle figlie: portate in una struttura protetta

La donna era stata maltrattata anche quando era incinta

Squadra Mobile

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Perugia, 23 maggio 2019 - Per anni ha picchiato la moglie anche quando era incinta e poi davanti alle loro due figlie piccole, minacciandola di morte o di sfregiarla con l'acido se avesse deciso di lasciarlo. Nei confronti dell'uomo, un moldavo di 44 anni - che in una occasione - rientrato in casa completamente ubriaco, avrebbe persino tentato di soffocare la moglie con un cuscino - è stata eseguita la misura cautelare del divieto di avvicinamento all'abitazione e ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna e dalle due figlie. Al termine di una articolata indagine condotta dalla squadra mobile della questura di Perugia è stato infatti contestato all'uomo il reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie, con l'aggravante di aver fatto assistere le due figlie a svariati episodi di violenza fisica e psicologica.

Il 44enne, privo di precedenti ma abituale assuntore di alcolici, aveva costretto la moglie, sua connazionale, a subire quotidiane sopraffazioni. La donna - ha riferito la polizia - che pure in due occasioni ha sporto querela contro il marito, non ha mai avuto la forza di staccarsene completamente, sia perché disoccupata e quindi dipendente da lui sotto il profilo economico, sia soprattutto perché il 44enne in più occasioni l'aveva terrorizzata minacciandola se avesse lasciato l'abitazione. Questa situazione si è protratta per una quindicina di anni ed è degenerata nelle ultime settimane, quando la donna, connazionale del marito, si è decisa a chiedere il divorzio. A quel punto l'uomo ha intensificato le sue violenze contro la moglie e di recente, vedendola in casa al telefono e temendo che stesse raccontando qualcosa del suo inferno domestico, ha distrutto il modem ed ogni altro oggetto che gli è capitato a tiro. Tutto questo ha convinto, dietro richiesta del pm titolare del fascicolo, il Gip presso il Tribunale di Perugia ad emettere immediatamente una misura cautelare applicativa del divieto di avvicinamento. Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della squadra mobile, sezione «Reati contro la persona». La donna e le due figlie minori sono state collocate in una struttura protetta.