Perseguita per mesi una dodicenne. Va a cercarla anche a scuola

Ventisette anni, di Milano, la conosce sui social: ore e ore di chat e telefonate. Poi la denuncia dei genitori

Polizia (immagine di repertorio)

Polizia (immagine di repertorio)

Perugia, 19 maggio 2023 – Che avesse solo dodici anni non lo avrebbe certo bloccato. Disposto a presentarsi a un colloquio di lavoro, a cui non era interessato, pur di potersi avvicinare a lei, a vederla di persona, dopo tante chiacchiere in chat e al telefono.

E, altrettanto, spregiudicato da presentarsi alla scuola della dodicenne per poterla incontrare. È accusato di atti persecutori nei confronti della ragazzina e dei suoi genitori un ragazzo di 27 anni, residente a Milano, raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento su disposizione del gip di Perugia in seguito alle indagini della squadra mobile. Indagini scattate dopo la segnalazione dei familiari il 26 aprile.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo avrebbe conosciuto tramite social la ragazzina e portato avanti un rapporto di conoscenza che si alimentava tramite chat e tramite telefonate, nel corso delle quali, è stato accertato, il 27enne aveva avuto modo di venire a conoscenza di molti dettagli sulla vita della ragazzina e dei suoi genitori.

Tanto da arrivare a contattare il padre con il pretesto di avviare una collaborazione lavorativa, riuscendo così a organizzare due incontri di persona a Perugia. Secondo quanto ricostruito, quando il padre si è reso conto che quella del lavoro era solo una scusa per avvicinare la figlia, aveva vietato qualsiasi forma di contatto tra l’uomo e la ragazzina. Ma questo non lo avrebbe fatto desistere. L’indagato, sempre secondo la ricostruzione della squadra mobile, però, avendo ottenuto già in passato tutte le informazioni necessarie, era andato sul posto di lavoro della madre per lasciarle un messaggio e in due occasioni si sarebbe presentato a scuola della dodicenne sostenendo di essere stato autorizzato dai genitori a poterci parlare.

All’opposizione di un insegnante, al secondo tentativo, il 27enne avrebbe reagito dando in escandescenze e prendendo a calci il cancello della scuola. In quest’ultima occasione, la squadra mobile era intervenuta, allertata dai genitori della ragazzina, e aveva fermato e identificato l’indagato, ancora nei pressi dell’istituto scolastico dopo la sfuriata. In quella circostanza era stato denunciato a piede libero, successivamente, il 15 maggio, il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura guidata da Raffaele Cantone, ha disposto il divieto di avvicinamento. Provvedimento eseguito nell’immediatezza dalla squadra mobile di Perugia, in collaborazione con i colleghi di Milano.