Per la Fcu c’è un futuro a idrogeno

Studio della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per realizzare treni a combustibile pulito nella tratta umbra.

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di Michele Nucci

Chissà se davvero un giorno i vecchi treni della Fcu che funzionano ancora col diesel, potranno marciare grazie a un combustibile alternativo e pulito come l’idrogeno. L’idea c’è già, anzi è qualcosa di più, visto che si tratta di un progetto di pre-fattibilità redatto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha interessato proprio la realizzazione di un treno a idrogeno sulla tratta della ex Ferrovia centrale umbra, da Sansepolcoro a Sulmona, passando per Città di Castello, Perugia e Terni.

Si tratta in verità di una delle attività sviluppate dalle allieve e dagli allievi del Master in Gestione e controllo dell’ambiente, management efficiente delle risorse (Geca) promosso dall’Istituto di Management della Scuola Superiore pisana, in concomitanza con la conclusione della fase didattica. Allieve, allievi, docenti, manager hanno lavorato in gruppo, condividendo le proprie competenze, su tematiche proposte dalle aziende coinvolte nelle attività di laboratorio che oscillano su diverse opportunità tra cui l’idrogeno, per contribuire alla diffusione della mobilità sostenibile su linee ferroviarie regionali.

"L’idrogeno, combustibile alternativo di forte interesse anche a livello europeo – spiega Marco Frey, direttore del Master Geca della Scuola nonché uno dei professori coinvolti nel gruppo che ha approfondito il tema – se derivato da fonti energetiche rinnovabili (il cosiddetto idrogeno verde) potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso il raggiungimento di una mobilità sostenibile. L’obiettivo del laboratorio, con il supporto di Ancitel Energia e Ambiente Spa, è perciò l’elaborazione di uno studio di prefattibilità per l’implementazione di un treno ad idrogeno operativo sulla tratta Sansepolcro - Perugia- Terni - Sulmona che tenga in considerazione una molteplicità di aspetti ambientali, economici e tecnici".

Non è cosa di poco conto che lo studio sia stato condiviso con Rete ferroviaria italiana, attuale gestore della ex Ferrovia centrale umbra. "La società è molto interessata a questo tipo di treni – continua Frey – e non è un caso sia stata scelta una linea interna, dove manca l’elettrificazione e dove è in corso un progetto di rifacimento profondo della infrastrttura ferroviaria". Già, perché il treno a idrogeno, potrebbe funzionare senza grossi problemi con i nuovi binari. Una scommessa insomma, messa in campo grazie al lavoro degli studenti Grazia Pia Vascello, Chiara Toselli, Alessio Novi, Alberto Branciforti, al referente aziendale di Ancitel Giuseppe Rinaldi e ai tutor della Scuola, Marco Frey, Francesco Rizzi (Università di Perugia), Eleonora Annunziata, Nora Annesi, Guglielmo Liberati.