Davide Pecorelli. Il 47enne di San Giustino è in carcere da due giorni in attesa dell’estradizione in Albania

Davide Pecorelli

Perugia, 12 dicembre 2022 - "No, non ci aspettavamo l’arresto. Le accuse sono quelle che erano state contestate in occasione dell’interrogatorio. A nostro parere non ci sono i presupposti della misura cautelare. Vedremo domani mattina (oggi, ndr) davanti al giudice". Così l’avvocato Andrea Castori che assiste Davide Pecorelli, il 46enne di San Giustino, in carcere da sabato in virtù del mandato internazionale d’arresto provvisorio ai fini dell’estradizione emesso dalla Procura di Puka, eseguito dagli agenti della squadramobile della questura di Perugia. Gli inquirenti della città albanese, infatti, ritengono Pecorelli colpevole di frode, incendio doloso, intralcio delle indagini e profanazione di tombe in relazione alla messinscena della sua scomparsa, nel gennaio 2021. Reati per i qualirischia una condanna fino a sei anni. “Non esiste pericolo di inquinamento delle prove né di reiterazione del reato – spiega ancora l’avvocato Castori –. E il mio assistito, da quando è rientrato in Italia, ha un comportamento ineccepibile, non c’è alcun pericolo di fuga". Pecorelli, ritrovato naufrago davanti all’isola di Montecristo, nove mesi dopo la sua “scomparsa”, ora vive in famiglia e studia: "Sta per laurearsi in Ingegneria – assicura l’avvocato Castori – e fa dei lavoretti saltuari". Il legale ieri non ha potuto incontrare il 47enne a Capanne, dove è detenuto: "Ho telefonato in carcere, ma mi è stato detto che di domenica le visite non sono previste". Stamattina Pecorelli si presenterà davanti alla Corte d’Appello di Perugia: il suo fascicolo, infatti, è nelle mani del procuratore generale, Sergio Sottani, che dovrà pronunciarsi sulla convalida dell’arresto e sul carcere. La Corte d’Appello, infatti, pur convalidando l’arresto potrebbe confermare il carcere per Pecorelli, oppure valutare l’opportunità di una misura cautelare diversa o, ancora,rimetterlo in libertà in attesa delprocesso. Pecorelli aveva fatto perdere le proprie tracce nel gennaio 2021, da Puka, a quantopare per fuggire dalka situazionedebitoria accumulata in Italia. L’auto che aveva noleggiato erastata trovata bruciata: all’interno erano state rinvenute ossa umane, ma l’esame del dna aveva escluso che potess ero appartenere al 46enne di San Giustino. Ma di lui non si seppe più niente fino al 17 settembre 2021, quando venne recuperato al largo dell’isola di Montecristo, con L’imbarcazione in avaria. La Procura di Puka aveva aperto un’indagine, chiusa a metà ottobre, dopo che i primi dello stesso mese Pecorelli era stato ascoltato dagli inquirenti albanesi. Indagine che sarebbe ancora aperta per verificare se ci siano complici che possano aver aiutato il 46enne a inscenare la propria scomparsa.

Cronaca

Perugia, 12 dicembre 2022 - "No, non ci aspettavamo l’<a href="https://www.lanazione.it/umbria/cronaca/davide-pecorelli-1.8373425">arresto</a>. Le accuse sono quelle che erano state contestate in occasione dell’interrogatorio. A nostro parere non ci sono i presupposti della misura cautelare. Vedremo domani mattina (oggi, ndr) davanti al giudice". 
Così l’avvocato Andrea Castori che assiste Davide Pecorelli, il 46enne di San Giustino, in carcere da sabato in virtù del mandato internazionale d’arresto provvisorio ai fini dell’estradizione emesso dalla Procura di Puka, eseguito dagli agenti della squadramobile della questura di Perugia. Gli inquirenti della città albanese, infatti, ritengono Pecorelli colpevole di frode, incendio doloso, intralcio delle indagini e profanazione di tombe in relazione alla messinscena della sua scomparsa, nel gennaio 2021. Reati per i qualirischia una condanna fino a sei anni. “Non esiste pericolo di inquinamento delle prove né di reiterazione del reato – spiega ancora l’avvocato Castori –. E il mio assistito, da quando è rientrato in Italia, ha un comportamento ineccepibile, non c’è alcun pericolo di fuga". 
Pecorelli, ritrovato naufrago davanti all’isola di Montecristo, nove mesi dopo la sua “scomparsa”, ora vive in famiglia e studia: "Sta per laurearsi in Ingegneria – assicura l’avvocato Castori – e fa dei lavoretti saltuari". Il legale ieri non ha potuto incontrare il 47enne a Capanne, dove è detenuto: "Ho telefonato in carcere, ma mi è stato detto che di domenica le visite non sono previste". 
Stamattina Pecorelli si presenterà davanti alla Corte d’Appello di Perugia: il suo fascicolo, infatti, è nelle mani del procuratore generale, Sergio Sottani, che dovrà pronunciarsi sulla convalida dell’arresto e sul carcere. La Corte d’Appello, infatti, pur convalidando l’arresto potrebbe confermare il carcere per Pecorelli, oppure valutare l’opportunità di una misura cautelare diversa o, ancora,rimetterlo in libertà in attesa delprocesso. 
Pecorelli aveva fatto perdere le proprie tracce nel gennaio 2021, da Puka, a quantopare per fuggire dalka situazionedebitoria accumulata in Italia. L’auto che aveva noleggiato erastata trovata bruciata: all’interno erano state rinvenute ossa umane, ma l’esame del dna aveva escluso che potess ero appartenere al 46enne di San Giustino. Ma di lui non si seppe più niente fino al 17 settembre 2021, quando venne recuperato al largo dell’isola di Montecristo, con L’imbarcazione in avaria. La Procura di Puka aveva aperto un’indagine, chiusa a metà ottobre, dopo che i primi dello stesso mese Pecorelli era stato ascoltato dagli inquirenti albanesi. Indagine che sarebbe ancora aperta per verificare se ci siano complici che possano aver aiutato il 46enne a inscenare la propria scomparsa.

"No, non ci aspettavamo l’arresto. Pecorelli non dovrebbe stare in cella"

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